Enrico Ghidoni tra i ghiacci della «Yukon Arctic Ultra»
di Fonte: Edmondo Bertussi, "Bresciaoggi", 28 gennaio 2013

Da oggi e fino al 16 febbraio il runner bovegnese, fratello di Roberto Ghidoni, è impegnato nella sua quarta avventura (stavolta con gli sci ai piedi) sulle piste dei cercatori d'oro fra i ghiacci del continente nordamericano

 
Da quando la neve ha imbiancato l'Alta Valtrompia, non pochi sciatori arrivati, magari in seggiovia, ai duemila metri del Dasdanino, girandosi intorno nel panorama mozzafiato e guardando sulla grande pista dolce e invitante che allunga la vista fin sul lago di Garda hanno potuto notare sul pendio candido una «virgola» scura impegnata in una risalita veloce: era il bovegnese «Chicco» Enrico Ghidoni alle prese con sci e pelli di foca in una fatica quotidiana.

Ghidoni affronta il percorso su e giù sei per sette volte di seguito, affrontando tremila metri complessivi di dislivello dal piazzale del Maniva: è l´allenamento di rifinitura che completa una preparazione che ormai dura da oltre un anno.
 
Domani (29 gennaio, ndr) il nostro partirà dalla Malpensa per il Canada diretto alla «Yukon Arctic Ultra»: la leggendaria prova con se stessi e l'affascinante e a volte terribile natura che circonda chi ripercorre sulla sponda del grande fiume l´epopea dei cercatori d´oro.

Ci è già stato già tre volte. Era là nel 2007 con Stefano Miglietti, quando ha battuto il record sul percorso breve di 300 miglia. Nel 2009 riuscì, finendo l´impossibile «lunga» di 430 miglia (740 chilometri), a conquistare il piccolo trofeo con la scritta «Finisher», un miraggio per campioni dell´estremo: fu il primo al mondo a concludere a piedi su quella distanza sotto il tempo limite dei tredici giorni, facendo segnare 9 giorni, 5 ore e 35 minuti.
 
Aveva trascinato per 160 chilometri il piede destro senza scarpone, «fasciato» da un piumino senza maniche e da una babbuccia trovata chissà dove, perchè le dita scoppiate per il freddo non gli permettevano più di calzare la soprascarpa speciale. 

Nel 2011, invece, dovette ritirarsi per il drammatico congelamento di un piede (di nuovo) poi risolto con mesi di pazienti cure e di recupero funzionale. 

Il 3 febbraio (oggi, ndr) alle 10.30 (avrà compiuto i 59 anni da tre giorni, il 31 gennaio) il bovegnese sarà di nuovo alla partenza a Whitehorse, sempre per la versione «430» della corsa sui ghiacci ma questa volta con gli sci: un´impresa mai conclusa da nessuno. Ghidoni non parla, non commenta; afferma solo che c´è un conto da chiudere con se stesso ma anche con altri. Porta con sè l´affetto dei suoi e l´aiuto di alcuni amici. E spiegherà tutto quando sarà tornato.

Iscritto alla gara con lui c'è anche Aldo Mazzocchi, un bresciano di 54 anni splendido secondo sulle 300 miglia nel 2011. Ricordiamo che la Yukon Arctic Ultra tra il Canada e l'Alaska, da Whitehorse (la capitale della regione) a Dawson City, si disputa in solitaria con gli sci, a piedi o in bicicletta sulle piste e sul fiume dei cercatori d´oro, in territori in cui le temperature raggiungono i - 60° : si corre su quattro distanze progressive: 26, 100, 300 e 430 miglia. E quest´anno sono iscritti i più forti runner del mondo.