Il vortice d'abisso del gioco d'azzardo compulsivo
di Gianpiero Rossi

Lo psicoterapeuta Gianpiero Rossi appronta una riflessione sul gioco d'azzardo e sul diffuso sistema di credenze che affligge in Italia 800.000 maniaci compulsivi e che sviluppano vere e proprie forme di dipendenze dal gioco

 
Avrete sentito la settimana scorsa casi eclatanti di giocatori compulsivi alle slot machine, come il bergamasco ricoverato dopo 12 ore consecutive di gioco e decine di migliaia di euro persi, compresi 3.000 euro di prestito dal compiacente (e corresponsabile) barista.
 
Pochi giorni fa un servizio di un telegiornale riportava alcune testimonianze inquietanti di giocatori maniacali (ve ne sono già 800.000) e le varie forme di dipendenze dal gioco.
 
Perché le persone continuano a giocare contro il loro stesso giudizio? Perché non riescono a smettere di giocare? 
Da un lato, perché credono nei sistemi di gioco, nella fortuna e altri pensieri a favore del giocatore, che li motivano a continuare nel cercare di vincere. Questo è chiamato "pensiero magico". Si attaccano a false credenze: La convinzione che il successo dipende da qualcosa. La persona è convinta che la probabilità di vincere sia più grande del normale, basata su argomenti che non possono essere dimostrate.  
 
Credere che un certo gioco lo faccia vincere, contrariamente alle statistiche ed al fato che a vincere alla fine è sempre il banco o la macchinetta. La credenza nel sentire quando si è fortunati. La convinzione che la fortuna sia sul lato destro oppure… (e altre superstizioni).
 
La credenza nell’equilibrio o probabilità statistica - improbabile - (ad esempio dopo cinque volte, è ora la volta di vincere). La convinzione che le perdite possono essere riconquistate.
 
Credere che il gioco d'azzardo sia un modo per affrontare i problemi economici o umorali. Il gioco d'azzardo può invece anche causare questi problemi.
 
Cambiare queste e altre convinzioni, nonché abitudini è possibile e doveroso se di lunga data. Le tecniche psicologiche permettono di ristrutturare il sistema di convinzioni e la motivazione ad un cambiamento dello stile di vita.
 
Occorre però il coraggio di guardarsi dentro e ammettere il problema prima che si aggravi non solo economicamente, invece che insistere a credere in soluzioni esterne illogiche, magiche e comode per non fare leva su sé stessi. Non è facile in molti casi, come spesso succede nel mondo delle dipendenze da sostanze, ma almeno questa non è nel sangue.
 
 
Gianpiero Rossi
Psicoterapeuta presso Studio di Medicina Clinica
Lumezzane - tel. 030 82 64 09
Body Mind Center, Salò - tel. 0365 21 318
gprossi@intelligenza.it