Stoccate nel bunker di Premiano le scorie di cesio 137
di Luigi Zanardelli

Ieri mattina, alla presenza di tutte le autorità competenti, si sono conclusi i lavori di realizzazione della copertura in cemento armato nel magazzino della Rivadossi Metalli, dove sono tombati sei container con materiale radioattivo

 
L’epilogo della lunghissima questione riguardante il cesio si è ufficialmente chiuso ieri a Lumezzane. Partite di materiale rimandate indietro quasi cinque anni fa dalla Germania alla raffineria Rivadossi Metalli di Premiano perché contaminate da cesio 137.
 
Pericolo radioattività e un’urgente bunker da costruire per stipare il materiale. Quel bunker che dopo lunghissime vicissitudini e uno stoccaggio provvisorio, ieri mattina è stato terminato con la conclusione dei lavori sulla copertura in cemento armato alla presenza delle autorità che fanno parte del tavolo tecnico creato tempo fa dalla Prefettura di Brescia.
 
Una supervisione effettuata dai tecnici Asl, Arpa, Comune di Lumezzane nella persona del sindaco Silverio Vivenzi, oltre che Ispettorato del lavoro, Prefettura, Nucleo batteriologico e radioattivo facente capo ai vigili del fuoco di Brescia.
 
Uno stuolo di controllori per verificare che tutto fosse a posto nel definitivo stoccaggio del cesio 137, stipato in un bunker ermetico di 7x11,5 metri posto nel magazzino della Rivadossi Metalli: all’interno sei container contenenti complessivamente 140 sacchi di materiale radioattivo.
 
Per le scorie più leggere il tempo di smaltimento si aggira intorno ai 15-20 anni, mentre per quelle più pesanti si può arrivare ai tre secoli.