Luna piena
di Itu

Il cielo di questi giorni è struggente di poesia, per forza che tutti i personaggi dei bambini vogliano portare dei doni seguendo le strade ovvie della luce lunare.

La luna piena nelle notti del cuore invernale crea uno squarcio senza regole, si disegna netta come un compasso e si fa accompagnare da stelle sparate nel buio come i brillantini che da piccola attaccavo con il vinavil sui cartoncini di auguri natalizi sui banchi di scuola.
Oro argento e azzurro forte erano i luccichii da me preferiti, sbavavano sul banco e me li portavo attaccati sulla pelle fino nel letto dove sognavo il gioco che mi avrebbe portato Babbo Natale.
 
Niente di più facile quindi guardare il cielo in queste notti di luce argentea e immaginare la scia luminosa che tutti i personaggi dei sogni dei bambini a turno percorrono senza problemi: S. Lucia, Babbo Natale, la Befana e tanti altri che non conosco ma i bimbi si.
 
Sono notti di freddo assoluto e rigoroso, ci si può confondere al mattino sull’orario di levata, il bagliore del riflesso astrale sulla neve inganna e crea un bagliore pieno di silenzio che filtra dalle persiane e si riflette sulla parete della camera ad annunciare l’alba imminente.
 
Allora in quel limite che solo il tempo sa, si slaccia all’orizzonte uno scuro meno gravoso e lascia il segno della montagna, la luna si schernisce e lascia l’ultima stella a  chiamare il sole infreddolito e carico di luce radente e piena di tutte le sfumature più sensuali che possa dare.
L’universo è in noi e noi nell’universo.