Fare previsioni, per un’amministrazione comunale, sta diventando un’operazione sempre più ardua: vengono a mancare le certezze sui trasferimenti da parte dello Stato, su finanziamenti a livello regionale o provinciale e, con il Patto di stabilità a rendere tutto più complicato, si punta solo sulla prudenza e sulla lungimiranza a ribasso.

 

Anche per il più piccolo (demograficamente parlando) dei comuni triumplini è giunto da qualche tempo il momento di stilare il Piano triennale delle opere pubbliche che si vogliono (o vorrebbero) realizzare da qui al 2015, approvato prima dalla Giunta e poi dal Consiglio.

 

E dall’elenco, ciò che salta immediatamente all’occhio è l’attenzione all’utilizzo delle poche risorse che si prevede di possedere per mettere mano a tutti quei piccoli grandi problemi che creano disagi alla popolazione: si pensa al rifacimento dei marciapiede, all’ampliamento del centro sportivo, alla riqualificazione del centro abitato, all’acquedotto e alle infrastrutture.