Crollano ancora le esportazioni bresciane
di Redazione

I segnali di rallentamento dei flussi commerciali con l'estero, manifestati nei primi due trimestri di quest'anno, si sono ulteriormente aggravati nel periodo estivo.

 

I dati Istat a settembre 2012, diffusi a livello provinciale ed elaborati dal Centro studi di AIB, indicano una diminuzione delle esportazioni dell’1,1% rispetto ai primi nove mesi del 2011 e un calo delle importazioni del 15,0%. La dinamica negativa delle esportazioni risulta in contro tendenza rispetto sia alla Lombardia (+ 3,7%) che all’Italia (+ 3,5%); quella delle importazioni è più ampia rispetto al dato nazionale (- 6,0%) e a quello regionale (- 8,9%). Complessivamente, nei primi nove mesi di quest’anno, le esportazioni in provincia di Brescia si attestano a 10.050 milioni di euro e le importazioni a 5.365 milioni, con un saldo positivo di 4.685 milioni di euro. La diminuzione delle esportazioni riguarda praticamente tutti i settori produttivi, anche se con intensità diverse in relazione alla diversa composizione della domanda estera. A livello settoriale, i comparti più deboli sono: prodotti tessili; articoli di abbigliamento, pelli e accessori; legno e prodotti in legno. Per quanto riguarda la destinazione geografica, i mercati che hanno visto il maggior calo delle vendite all’estero sono l’Europa UE (Germania, Francia e Spagna) e l’Asia (Cina). Questi, in sintesi, i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi AIB sui dati Istat del commercio internazionale.

Le esportazioni
Le esportazioni, secondo Associazione Industriale Bresciana, nei primi nove mesi del 2012 - come accennato - hanno registrato una diminuzione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2011, ma il terzo trimestre di quest’anno ha rilevato un calo del 12,2% sul trimestre precedente. Sono calate le esportazioni dei comparti: prodotti tessili (- 22,5%), articoli di abbigliamento, pelli e accessori (- 14,6%), legno e prodotti in legno (- 11,1%), sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (- 5,7%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (- 4,2%), macchine e apparecchi meccanici (- 2,8%), mezzi di trasporto (- 2,4%). Hanno invece manifestato incrementi delle vendite all’estero i seguenti settori: prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+ 16,7%), prodotti delle miniere e delle cave (+ 12,5%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+ 3,5%), prodotti petroliferi raffinati (+ 20,0%), metalli e prodotti in metallo (+ 3,1%). A livello geografico, la flessione più consistente delle esportazioni si è registrata in Cina (- 23,5%), Spagna (- 13,5%), Paesi Bassi (- 13,5%), Germania (- 5,0%), Francia (- 4,5%).
Sono cresciute le esportazioni in Africa (+ 44,3%), negli Stati Uniti (+ 26,2%), in Brasile (+ 11,5%), in Russia (+ 3,8%).

Le importazioni
Le importazioni hanno registrato un decremento del 15,0% sui primi nove mesi dell’anno scorso, mentre il terzo trimestre del 2012 ha segnato una diminuzione del 12,2% sul trimestre precedente. Il calo delle importazioni bresciane è generalizzato a tutti i settori, ma risulta più marcato per: metalli e prodotti in metallo (- 19,9%), prodotti tessili (- 18,8%), articoli di abbigliamento (- 18,4%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (- 16,2%), sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (- 15,9%), mezzi di trasporto (- 14,8%), prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (- 14,3%), apparecchi elettrici e di precisione (- 11,9%). A livello geografico, i maggiori decrementi delle importazioni si registrano in provenienza dai mercati di: Spagna (- 21,1%), Regno Unito (- 20,5%), Turchia (- 20,2%), Cina (- 15,7%), Germania (- 14,5%), Francia (- 12,5%). Risultano in aumento solo le importazioni provenienti dal Centro Sud America, anche se il Brasile rileva una contrazione del 2,2%.

Il saldo import-export
La leggera contrazione delle esportazioni, a fronte di un consistente calo delle importazioni, nei primi nove mesi del 2012, ha contribuito a migliorare il saldo commerciale con l’estero della provincia di Brescia, che è passato da 3.849 milioni di euro del periodo gennaio-settembre 2011 a 4.685 milioni di euro nello stesso periodo del 2012, con un incremento del 21,7%.