Collebeato e una pietra d'inciampo per Enrico Brognoli
di Rosa Casari

Venerdì 23 novembre nel paese al confine tra città e Valtrompia è stata posta una pietra tra le vie Roma e Voltolino per ricordare il compaesano Enrico Brognoli, morto nel 1945 nel campo di sterminio di Buchenwald

 
Si chiamano pietre d’inciampo e sono diverse da tutte le altre che le stanno intorno, perché come quando inciampiamo ci accorgiamo di qualcosa che non avevamo visto o che scordavamo ci fosse.
 
Così venerdì scorso è stata posta anche a Collebeato (oltre che in diversi punti di Brescia) questa pietra, precisamente in via Roma, angolo via Voltolino, in memoria di Enric Brognoli morto nel 1945 nel campo di sterminio di Buchenwald.
 
“Volentieri – dice il sindaco Antonio Trebeschi – abbiamo accolto come amministrazione comunale la proposta della Ccdc di porre una pietra d’inciampo nel nostro paese. Di questo progetto abbiamo apprezzato il fatto che sappia unire in modo discreto, ma al tempo stesso evidente, il ricordo intimo, personale a un appello corale che si sta diffondendo in tutta Europa. Vi è il rapporto profondo con famigliari e discendenti che ritrovano in prossimità dei luoghi frequentati dalla persona cara, dove viveva e da dove è stata strappata agli affetti, un segno di quella che è stata la sua presenza.
 
Vi è un appello corale, condiviso da tanti paesi e città di tutta Europa, a chiunque si imbatta nelle oltre 30.000 pietre d’inciampo posate, a non dimenticare, alla coscienza che la barbarie di una ideologia fondata sull’annientamento del diverso si è abbattuta anche tra le famiglie della propria comunità”.
 
Le pietre d’inciampo accomunano eroi che si sono battuti per un ideale di libertà fino al dono della propria vita, i Giusti grazie al cui sacrificio oggi viviamo in un Paese, in un Continente, libero e pacificato, alle vittime inconsapevoli, uccise per motivi razziali o soltanto perché diversi: ebrei, zingari, omosessuali, disabili.
 
A tutti è attribuita pari dignità in un chiaro monito non soltanto a non dimenticare, ma ad impegnarsi in prima persona perché l’indifferenza non lasci spazio al riaffermarsi di ideologie fondate su discriminazione e sopraffazione.
 
La ricerca dei testi e l’incontro con i famigliari realizzato dalle scuole – aggiunge il sindaco Trebeschi – ha permesso di ricomporre, nelle biografie, alcuni frammenti della loro vita. Per il nostro Enrico Brognoli, partito a vent’anni da Collebeato, poche date, luoghi, sentimenti, nomi di amici e parenti lungo un percorso che, prima per i ragazzi, ora per tutti noi, si fa partecipazione, condivisione, memoria”.