Lumezzane e un progetto di microcredito sociale
di Luigi Zanardelli

In questo mese di novembre la Caritas e il Comune, con il sostegno delle parrocchie, hanno dato vita a un fondo di garanzia da 13.500 euro, che le banche hanno triplicato: risorse utili per consentire accessi al credito agevolati a chi è in difficoltà

 
Conosce disperatamente la parola ‘povertà’ anche l’industriosa Valgobbia, dove molte famiglie hanno subito oltremodo gli effetti di una dura crisi economica.
 
Questo è il quadro che emerge dai dati in possesso della Caritas, che a Lumezzane si è data da fare insieme al Comune per dare vita a un importante progetto di microcredito sociale.
 
Un’iniziativa che ha portato a raccogliere 10 mila euro ai quali si sono poi sommati i 3.500 euro messi dalle varie parrocchie valgobbine, andando così a costituire un corposo fondo di garanzia che alcuni istituto di credito locali hanno accettato di triplicare.
 
“Di fatto – dice sindaco Silverio Vivenzi – il progetto è potuto partire con uno stanziamento iniziale di 40.500 euro, grazie ai quali sarà possibile offrire prestiti agevolati per un importo massimo unitario di 3.000 euro e rimborsabili entro 36 mesi dall’emissione. Una forma di sostegno che può essere salvifica per casi di emergenza economica temporanea determinata da fatti eccezionali”.
 
Un’iniziativa che consentirà ai nuclei famigliari in difficoltà di essere guidati nel percorso di accesso al credito e nella gestione dell’economia domestica da volontari (10) appositamente formati dalla Caritas di Lumezzane.
 
“Chi fa richiesta per il microcredito sociale – spiega Giorgio Cotelli, direttore della Caritas valgobbina – dev’essere fortemente motivato a superare la sua provvisoria situazione di difficoltà. Ogni mese noi siamo informati dalla banca sulla situazione dei pagamenti rateali e il giorno successivo alla scadenza del saldo la stessa banca contatta i morosi e ci avvisa, cosicché possiamo attivare il Centro di ascolto e intervenire con un colloquio personale e in caso procedere con altre forme di aiuto”.