«Andrea Vive» e una scuola per Mirandola
di Erregi

Ecco l'ultima iniziativa solidale in ordine di tempo messa in campo dal comitato marchenese nato in ricordo di Andrea Fausti. Mirandola ha bisogno di una nuova scuola e Marcheno si dà subito da fare per dare una mano

 
Non si esaurisce l’energia dei ragazzi del Progetto «Andrea Vive», e anzi trova sempre nuove missioni in cui incanalarsi.
 
Solo qualche tempo fa alcuni dei ragazzi che frequentano la scuola professionale costruita dal Comitato in Burkina Faso hanno conseguito il diploma, dando un’ulteriore motivazione al gruppo, che lavora instancabilmente in onore e ricordo di un amico che non c’è più, fisicamente, ma che sembra guidare ogni passo e dirigere ogni progetto.
 
C’è dell’altro, però. Pur essendo uno dei Paesi più poveri al mondo, purtroppo, il Burkina Faso è la punta di un’enorme iceberg e il sodalizio marchenese cerca, nel suo piccolo, di portare aiuto ovunque sia possibile e necessario.
 
«Non abbiamo assolutamente accantonato il nostro impegno verso il Burkina Faso e il distretto di Nanoro - raccontano - tutt’altro. La scuola professionale nata grazie alla generosità di molti nostri compaesani e non solo ci sta dando grande soddisfazione e i corsi continuano con successo per il quarto anno consecutivo, ma c’è bisogno di aiuto anche molto più vicino a noi».
 
Raccogliendo i moltissimi appelli delle popolazioni recentemente colpite dal terremoto, infatti, l’associazione marchenese ha sostenuto concretamente il progetto «Una scuola per Mirandola».
 
Proprio qualche giorno fa, infatti, una delegazione di membri del comitato si è recata nel modenese per consegnare materiale didattico da distribuire nelle scuole di Mirandola e, inoltre, parte del ricavato dell’annuale festa in ricordo dell’amico Andrea Fausti, si è trasformata in un generoso bonifico a favore della ricostruzione della scuola elementare «Dante Alighieri».
 
Nel corso della mattinata nel modenese, i ragazzi di Marcheno hanno potuto constatare non solo quanti siano gli edifici che necessitano di essere ricostruiti e messi in sicurezza, ma anche quante siano le persone che si impegnano perché questo avvenga in tempi brevi.
 
«Sono moltissime le realtà associative che cercano di riportare la normalità dopo il terremoto di maggio - continuano i ragazzi di "Andrea Vive" – ma abbiamo deciso di donare il nostro piccolo contributo a "Una scuola per Mirandola" perché abbiamo riconosciuto in questa gente obiettivi simili ai nostri, primo dei quali la salvaguardia del diritto a un’istruzione e a un futuro, quello che noi cerchiamo di dare a Nanoro ma che non viene sempre garantito nemmeno in Italia».
 
Fonte “Giornale di Brescia”