La Lega Nord torna all'attacco contro la moschea
di Erregi

Ancora volantini, distribuiti dal Carroccio nelle case gardonesi, per contrastare l'apertura del centro culturale "Al Humma". Tra le critiche anche la sua denominazione che nasconderebbe il vero scopo dell'area: un luogo di culto a tutti gli effetti

 
Con un’opera di volantinaggio, come nel vero stile della Lega Nord gardonese, i cittadini di Gardone sono stati invitati, ancora una volta, ad “aprire gli occhi” sulla questione della moschea che sorgerà nei locali dell’area ex Bernardelli.
 
Principale motivazione a supporto del malcontento della minoranza è la denominazione della nuova realtà che nascerà nella zona artigianale e il volantino, con i consueti slogan, i punti esclamativi e le “strillate”, recita testualmente “Il sindaco pensa davvero che voi gardonesi siate così sprovveduti da non capire che quello che si aprirà in ex Bernardelli sarà in luogo di culto (moschea) e non un centro culturale?”.
 
Si torna, poi, a sottolineare la carenza di posti auto, difficoltà che già ora è fortemente sentita da quanti hanno, in zona, un’attività e che non potrà che farsi più acuta con l’affluenza della comunità islamica alle preghiere e alle iniziative culturali.
 
“Se l’intenzione dell’associazione è davvero quella di organizzare eventi culturali potrebbe semplicemente trovare spazio nella futura Casa delle Associazioni”, continuano i Leghisti, preoccupati all’idea di veder sorgere un’altra moschea sul territorio gardonese, dopo la sfortunata esperienza con quella di San Carlo.
 
“Il tempo ci darà ragione”, concludono, e tornano a pronunciare la parola “moschea” come una minaccia, un pericolo. Si attendono repliche o novità.