L'ospedale di Gardone perde un altro pezzo
di Erregi

Dopo il punto nascite e il reparto di Ginecologia, anche la farmacia interna, con il mese di agosto, ha terminato la propria funzione. Sindaci e cittadini sono preoccupati e arrabbiati per le sorti del presidio

 
“Uno schiaffo alla Valtrompia”: così il primo cittadino di Sarezzo, Massimo Ottelli, ha definito la chiusura del reparto di Ginecologia, giunta nonostante le rassicurazioni della Direzione degli Spedali Civili. E se quello era uno schiaffo, allora la chiusura anche del servizio della farmacia interna, è un pugno nello stomaco.
 
Cresce, quindi, la preoccupazione della cittadinanza triumplina e dei suoi amministratori che, pur comprendendo la necessità di fare economia e tagliare gli sprechi, proprio non riescono a ragionare solo in base ai numeri: il presidio ospedaliero di Gardone è una struttura necessaria per il territorio e serve soprattutto a quei valtrumplini che abitano troppo lontano da Brescia, ma la logica del denaro ha la meglio anche stavolta.
 
Scendono in campo, quindi i sindaci, a partire da Gabriele Zanolini, che oltre a essere primo cittadino di Marmentino è anche medico e più di molti altri tocca con mano la necessità di mantenere accesa l’attenzione sulla necessità di un ospedale in Valtrompia.
 
Ma oltre all’ennesimo danno rappresentato dalla chiusura della farmacia, potrebbe arrivare anche un’altra beffa: pare che, una volta raggiunta l’età pensionabile, una caposala del Blocco Operatorio sarà sostituita da una collega, ma solo part-time, diminuendo ancora sia il personale che la qualità del servizio.
 
Non si escludono, quindi, manifestazioni e atti di protesta in territorio triumplino, ma ora, sono soprattutto la Provincia e la Regione a dover difendere la Valle del Mella, la sua popolazione e, di conseguenza, la salute della cittadinanza.