Attacco selvaggio a una volante dei Carabinieri
di Erregi

Il titolo non deve trarre in inganno: l'attacco, effettivamente, è stato diretto alla volante in sé, ossia alla macchina vera e propria e non ai Carabinieri. Qual è l'arma del "delitto" utilizzata? La testa!

 
Se da un lato è vero che le barzellette sui Carabinieri hanno fonte pressoché inesauribile, è vero anche, d’altro canto, che anche ai poveri militari tocca veramente vederne di tutti i colori. 
 
Qualche giorno fa, infatti, le urla di un cittadino di Gardone avevano attirato l’attenzione e la preoccupazione di una squadra di Carabinieri locali, convinti che l’uomo avesse bisogno di soccorso.
 
Si trovavano lungo la Sp 345 che a Gardone prende il nome di via Matteotti, quando, invece, si sono resi conto che l’uomo urlante non solo non voleva aiuto, ma addirittura voleva attaccarli.
 
Schivando i placcaggi dei due Carabinieri, infatti, il 39enne in evidente stato di ubriachezza, ha colpito più e più volte il vetro posteriore dell’Alfa Romeo dei militari…a suon di testate!
 
Immediatamente, allora, i due Carabinieri, consapevoli, a differenza dell’ubriaco molesto, che il lunotto posteriore dell’auto è resistente agli urti e rischiava, invece che di rompersi, di spaccare la testa al malcapitato, hanno fermato l’uomo, rischiando di ricevere, però, lo stesso trattamento del vetro dell’auto.
 
Nessuno si è fatto male seriamente, ma il 39enne si è inevitabilmente beccato una denuncia e, sicuramente anche qualche bernoccolo.