Idroelettrica Tavernole Srl: servono fiducia e liquidi
di Erregi

Dopo la sua costituzione, nel 2003, la società partecipata che vede anche l'amministrazione pubblica coinvolta nelle sue sorti, naviga in pesssime acque e la soluzione prescelta è quella della ricapitalizzazione

 
Un’avventura, quella del Comune di Tavernole con Idroelettrica Tavernole Srl, che non tutti condividono: dopo che, a fronte di un versamento di 3000 euro, nel 2003 l’amministrazione aveva acquistato una quota partecipativa del 30%, si ritrova, oggi, a doverne sborsare altri 3.000 per la ricapitalizzazione.
 
La società, infatti, a seguito di numerose perdite, non dispone più del capitale di partenza che ammontava a 10 mila euro e, da aprile, tutti i soci coinvolti, si sono ritrovati per concordare, infine, che questa situazione di stallo può essere eliminata e che la società merita fiducia, visto anche il continuo ampliarsi del settore delle energie rinnovabili.
 
Ed è con la quasi unanimità che il Consiglio Comunale di Tavernole approva lo stanziamento di ulteriori 3.000 euro: il primo cittadino Andrea Porteri spiega che i futuri vantaggi economici che deriveranno da questa scelta non sono da sottovalutare e rinnova la sua fiducia nell’impresa, assicurando anche l’imminente costruzione di una centralina.
 
C’è, però, una voce fuori dal coro, quella di Mariano Brescianini, che ricorda la triste esperienza di molte e molte società partecipate le quali, a suo parere e non solo, si sono dimostrate solo uno spreco di denaro pubblico. Questo il ragionamento alla base del suo voto contrario, l’unico tra tutti e 12 i presenti al Consiglio.
 
Approvata, quindi, la decisione della ricapitalizzazione, ma Porteri ammette come assolutamente corretto e fondato il ragionamento di Brescianini, ricordando, però, che anche dall’eventuale futura dimissione della società, il Comune trarrebbe vantaggi economici.