Concesio e quella sottile «Polvere di speranza»
di Andrea Alesci

Sarà visitabile tutti i giorni escluso il lunedì la mostra scultorea che l'artista Dolores Previtali ha allestito con l'associazione "Le stelle" nella chiesetta di S. Andrea a Concesio e in San Zenone a Brescia nell'ambito della XIII Settimana Montiniana

 
Giunge al decimo anno la collaborazione tra l’associazione per l’arte “Le stelle” e il Comune di Concesio in occasione della Settimana Montiniana.
 
E come da tradizione è proprio l’allestimento curato da Carmela Perucchetti, Fausto Moreschi e Antonio Spini a inaugurare l’evento culturale dell’anno nel paese di Paolo VI, sdoppiato nei consueti due scenari: la chiesetta di Sant’Andrea a Concesio e la galleria di vicolo San Zenone a Brescia.
 
Una mostra intitolata “Polvere di speranza” e realizzata dalla scultrice Dolores Previtali con l’intento di condurre una poetica sull’uomo, sul suo difficile stare e camminare nel mondo; installazioni scultoree che nei due luoghi sacri dipanano un pensiero unitario sulla consapevolezza dell’essere polvere, sulla difficoltà del vivere, pur nella perenne ricerca di una desiderata epifania di redenzione.
 
“Quello compiuto quest’anno – spiega Carmela Perucchetti – è un percorso profondamente unitario cercato e sperimentato nella materia, che l’artista di Robbiate plasma e sorveglia come segno: parola muta di terra, di gesso, o di bronzo cupo, capace di dare voce ad un intimo tormento esistenziale; urlo di solitudine, ma anche coraggiosa opposizione alle prove della vita, attraverso un linguaggio plastico sempre innervato di forza vitale.
 
Dolores – continua la curatrice – prosciuga la figura umana condensandola in un segno irriducibile di forza, croma di una partitura musicale in continuo divenire, ora lacerante assolo nel vuoto, ora ritmato incedere, nella ripetizione seriale insistita che va a comporre gruppi, folle, teorie di popoli in cammino”.
 
Si tratta di un percorso che parte da lontano, da un’appassionata ricerca sulla condizione umana, che ne sveli oltre la scelta figurativa le intime pieghe dell’anima, le aspettative e i tormenti, le debolezze e gli aneliti.
 
Compaiono così figure che subito ricordano l’elegante monumentalità di Manzù, l’estrema asciuttezza formale di Virginio Ciminaghi o quelle portate ai limiti dello sgretolamento fisico di Alberto Giacometti.
 
“Con il progetto ‘Polvere di speranza’ – aggiunge Fausto Moreschi – siamo di fronte all’inquietudine esistenziale che permea il pensiero contemporaneo, sconfinando nel terzo millennio tra accenti dolorosi e sempre più acuta consapevolezza di abbandono e solitudine. E per Dolores Previtali il corpo c’è, diventa il luogo fisico della vita, esasperato in verticale, muto nel volto tagliato come da fendenti di scure, con lunghe braccia, ora disarticolate in abbandono lungo il corpo, ora protese in un abbraccio estremo. Un tema unico, che l’artista esprime con infinite variazioni, nella ripetizione caparbia di moduli, dalla sottile figura minimale alla grande dimensione”.
 
Il percorso di un’umanità alla ricerca di se stessa, nella sete di speranza e nella consapevolezza di provenire e avere fine nella polvere. La mostra è visitabile nella chiesetta di Sant’Andrea a Concesio e in San Zenone a Brescia tutti i giorni (escluso il lunedì) fino al 7 ottobre dalle ore 16 alle 19.
 
Nelle foto, dall'alto in basso: due immagini delle opere realizzate nella chiesetta di Sant'Andrea a Concesio e due in vicolo San Zenone.