Chiusa una ditta che sversava nel Mella
di Andrea Alesci

I tecnici dell'Arpa e la Polizia provinciale hanno individuato una delle ditte responsabili della moria di pesci verificatasi nel fiume triumplino il marzo scorso: si tratta della Galcro, specializzata in trattamenti di cromatura e nichelatura

 
Morti avvelenati da sostanze chimiche. Questa fu la sorte che la scorsa primavera toccò a migliaia di pesci nel fiume Mella, portati a sud dalla corrente sin nella zona di Dello.
 
Ora, a distanza di qualche mese pare si sia trovato uno dei colpevoli della moria ittica: infatti, sostanze come cianuri e rame avrebbero infettato il corso d’acqua triumplino da un’azienda specializzata in cromatura e nichelatura di Villa Carcina, la Galcro.
 
Questo è quanto emerso dalle indagini condotte da Arpa e Polizia provinciale sotto il coordinamento della Procura di Brescia, su una serie di aziende operanti lungo il percorso del Mella.
 
Le indagini avrebbero così rivelato la presenza nel soffitto del capannone della Galcro di una vasca provvisoria (mai autorizzata) per lo scarico dei reflui velenosi direttamente nell’alveo del fiume.
 
Inoltre, ulteriori accertamenti effettuati da tecnici e poliziotti hanno portato a scoprire documenti secondo cui la ditta di Villa Carcina avrebbe acquistato prodotti chimici pericolosi per i trattamenti galvanici, poi non correttamente smaltiti: sotto allo scarico della vasca sono così stati ritrovate tracce di cianuri e rame.
 
La magistratura ha disposto il sequestro preventivo dell’azienda in base al D.lgs 152/2006, mentre l’azienda ha affidato la replica al proprio legale, dichiarando che le mancanze riscontrate per quell’episodio sono già state messe in regola.