A fine giugno dello scorso anno veniva proiettato a Bratto “Memorie d’alpeggio – I cinquant’anni di Paolo Zanardini sulle Malghe dell’Alta Valtrompia” grazie all'opera di Ersaf.

 

Mezzo secolo di vita trascorso lassù, dove le uniche voci sono quelle degli animali al pascolo e del vento capace di risonare in molteplici tonalità attraverso le foglie di sparuti alberi, i fili d’erba, una grondaia, una fessura nella pietra.

 

Cinquant’anni trascorsi sempre a Malga Croce per il triumplino Paolo Zanardini, che ha vissuto in quella Val Grigna al confine tra Valtrompia e Valcamonica. Una storia da raccontare, una storia per la stragrande maggioranza delle persone abituate ai rumori di un paese o al frastuono di una città può addirittura sembrare marziana.

 

Una storia che Ersaf ha voluto registrare con un documentario sullo straordinario racconto in prima persona di chi ha vissuto cinque decenni tra fatiche, gioie, sofferenze ed emozioni di un mestiere vecchio quanto l’uomo: il pastore.

 

Un filmato girato nel corso di una sola giornata (il 10 settembre 2010) ai 1.541 metri della Malga Croce, sopra le alture che guardano dall’alto in basso il piccolo abitato colliense di Memmo.

 

Ventiquattr’ore in compegnia della famiglia di Paolo Zanardini fra racconti sulla storia della malga e sulla vita lì condotta anno dopo anno, alternati a spiegazioni sulle cose di ogni giorno: la lavorazione del latte, la gestione dell’alpeggio, la cura del bestiame.

 

Una testimonianza preziosa di chi ha dedicato un’intera vita a un mestiere che si sta dileguando come neve al sole, facendosi bastare quello stesso splendido panorama sulla Valle per un arco di cinquanta lunghi anni da alpeggiatore.

 

Di seguito il filmato realizzato da Ersaf.