Addio all'artigiano Carlo Rambaldi, papà di E.T. e Alien
di Andrea Alesci

Si è spento all'età di 87 anni nella casa di Lamezia Terme dove abitava da un decennio l'artista ferrarese capace di vincere nella sua lunga carriera nel mondo del cinema tre Oscar per gli effetti speciali

 
Difficile vincere tre Oscar per i migliori effetti speciali a me no che non ti chiami Carlo Rambaldi.
 
Tre riconoscimenti nella sua lunga carriera da artista e artigiano all’interno del mondo della cinematografia per quel ferrarese nato a Vigarano Mainarda nel 1925 e morto ieri, venerdì 10 agosto 2012, a Lamezia Terme dove viveva con la famiglia da un decennio.
 
Se n’è andato così all’età di 87 anni Carlo Rambaldi, per tutti il padre di E.T., il brutto ma simpatico extraterrestre nato dal genio della sua matita. Quella matita a lui tanto cara, la cui supremazia creativa ha rivendicato sino all’ultimo su un computer sempre odiato.
 
“King Kong” (1976), “Alien” (1979) e “E.T. – L’extraterrestre” (1982) segnano come gemme il cammino dell’artigiano italiano con quelle tre statuette d’oro a far da cornice a una lunga carriera nel cinema che lo ha visto collaborare con Steven Spielberg anche per “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e con David Lynch per “Dune”.
 
Laureatosi all’Accademia di belle arti di Bologna e noto come pittore e scultore iniziò ad avvicinarsi al cinema italiano lavorando accanto a registi come Mario Monicelli, Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini, Mario Bava e Dario Argento, per il quale immaginò le visionarie scenografie della città di "Profondo Rosso".
 
Qui sotto un'intervista Rai che ripercorre la carriera di Carlo Rambaldi.