Preoccupazioni
di Itu

Nei tempi di crisi l'ansia cresce, il buio intorno ci scopre fragili. Ci sono altre posizioni per poter affrontare l'incertezza quotidiana?

 
Presa da crisi di panico qualche anno fa fui fulminata dai sapienti che mi dissero: “Non preoccuparti, occupati piuttosto del tuo tempo e spazio, vedrai che passerà”.

La vita va avanti e veramente ci si rende conto che l’ansia è un disturbo che intralcia il percorso, a fiotti riemerge come un tubo mal otturato che allaga, è faticoso sgonfiare il nostri Io e lasciarlo in balia del nostro destino.

Però a volte dalla barchetta incerta sulle onde guardo l’orizzonte che mi aspetta, così tanto per fare prima che mi travolga ancora la tempesta e così mi accorgo che c’è sempre un peggio prima di un meglio.
 
Ci sono giorni in cui trovo ridicolo salvare la mia autostima a discapito dei doveri che mi infliggo, altri in cui sento leggerezza e rumore di risacca tra gli scogli, come spuma che si rompe e lascia quello stregante odore di salsedine forte di mare.
Mi domando allora se è tempo di andare, di ricordarmi qualcosa che nel tempo passato mi fece tanto male e che non potevo cambiare.
Adesso sì, posso cambiare, il mio futuro è già arrivato.