Il lavoro di Asvt per la depurazione di Valle
di Andrea Alesci

Il presidente Diego Toscani risponde alle polemiche sollevate la scorsa settimana da un comunicato stampa della Lega Nord nel quale l'azienda di Valle veniva sollecitata a fare di più e in maniera più celere per la realizzazione dei depuratori

 
Chiaro, deciso e fortemente determinato com’è tipico dei valtrumplini. Così si è dimostrato Diego Toscani, presidente di Asvt, nell’intervenire a seguito delle polemiche sollevate nei confronti dell’azienda di Valle dai vertici della Lega Nord nei giorni scorsi.
 
Asvt sta lavorando con grande impegno sul progetto della depurazione di Valle. Su questo non ci deve essere alcun dubbio, perché è un progetto che Asvt ha proposto per prima ai sindaci della Valle un anno e mezzo fa alla luce dell’evidente difficoltà nel risolvere il problema, conferendo al depuratore di Verziano i reflui”.
 
Una difficoltà non certo riconducibile ai comuni della Valle, che anzi si sono impegnati negli anni a realizzare il collettore investendo oltre 20 milioni di euro.
 
“La difficoltà – prosegue Diego Toscani – è stata della Provincia e della città di Brescia, entrambe amministrate dalla Lega. Asvt è passata in brevissimo tempo dalle parole ai fatti, come si conviene a un’attività imprenditoriale che è a tutti gli effetti il braccio armato della Valtrompia, dove l’operosità è sempre stata una caratteristica peculiare ben prima dell’avvento del Carroccio. L’Autorità d’ambito, guidata dal leghista Dotti, che si è sempre dimostrato molto disponibile, dopo gli studi di fattibilità realizzati dall’azienda a proprie spese e senza nessun tipo di certezze, ha confermato a novembre 2011 la possibilità concreta di spostare gli investimenti per la depurazione in Valle. E in soli sei mesi Asvt ha studiato 20 soluzioni diverse che sono state discusse e approfondite più volte con i sindaci”.
 
Ad oggi sul tavolo le soluzioni sono due o tre, e il lavoro di definizione tecnico di Asvt è pressoché terminato. Ora sta alla politica compiere la scelta e dare inizio all’iter operativo di un’opera che potrebbe comportare al massimo un investimento di 70 milioni di euro, di cui 23 già stanziati dalla Provincia, e che una volta dato l'ok sarà verosimilmente completato nell'arco di due anni.
 
“Noi ci abbiamo messo sei mesi – continua il presidente di Asvt – per risolvere un problema che la Lega Nord non ha risolto in dieci anni. Non compete poi ad Asvt la scelta finale, bensì ai comuni, ed è comprensibile la difficoltà di un amministratore locale ad accettare sul proprio territorio un’opera così significativa (vedi le resistenze del sindaco di Villa Carcina, ndr). Da questo punto di vista ci sentiamo di tranquillizzare amministratori e cittadini: le opere saranno a basso impatto ambientale, poco visibili, per niente udibili, sigillate per evitare cattivi odori. Le aree che stiamo prendendo in considerazione sono distanti dalle abitazioni (per legge almeno 100 metri) e non utilizzabili per scopi residenziali.
 
Tutto è stato finora fatto con la massima attenzione. Stupisce quindi che i vertici della Lega si accorgano solo ora del problema e lo facciano nel modo peggiore, cioè attaccando chi il problema lo sta risolvendo. Le vicende nazionali evidentemente non insegnano nulla: è ora di finirla con la speculazione politica, si devono dare risposte ai problemi, non fare campagna elettorale permanente. L’intervento leghista mira invece a dividere, critica, rompe e non costruisce nulla, non fornisce indicazioni né soluzioni, non aggiunge nulla a quanto già si sapeva, ed è ridicolo se si considera che viene da chi il problema non ha saputo risolverlo”.
 
Precisazioni doverose da parte dei vertici Asvt e un invito per le segreterie politiche al senso di responsabilità, perché nessuno si affanni ad accaparrarsi i meriti della soluzione prima che la soluzione sia operativa.
 
“Quello che mi sento di aggiungere – chiude Toscani – è di lasciare lavorare l’azienda e i suoi collaboratori, che hanno affrontato con entusiasmo e impegno la possibilità di restituire acque pulite alla Valle. Questa soluzione rappresenta anche un pezzo di futuro dell’azienda: ricordo anche che l’intervento porterà decine di milioni di euro di investimenti in Valle e mi auguro che il coordinamento di questi investimenti rimanga in Valle, nelle mani dei sindaci eletti dai cittadini, che ai cittadini rispondono direttamente”. 
 
Le possibili aree per i depuratori sono state individuate, così come quelle per la microdepurazione in Alta Valle. Ora la decisione rimane prettamente politica, con i sindaci chiamati a riunirsi e decidere entro la prima decade di agosto, per dare il la a un'opera troppo importante per la salute ambientale della Valtrompia e dei suoi abitanti.