Il riciclo di vetro e alluminio
di Redazione

Effettuare un'intlligente raccolta differenziata sul vetro consente di risparmiare 136 litri di petrolio rispetto alla lavorazione della materia prima. In provincia di Brescia il dato sulla raccolta di vetro è di 26 kg per abitante all'anno

 
Con una “nuova vita” per il vetro si risparmiano risorse, si sostiene l’ambiente e si migliora il futuro. Il vetro è il materiale “ecologico” per eccellenza. Non è inquinante (è chimicamente inerte) ed è riutilizzabile per un numero illimitato di volte.
 
Tuttavia, se abbandonata, una bottiglia di questo materiale si decompone solo dopo 4.000 anni. Per questo, è fondamentale separare accuratamente il vetro, in casa, a scuola e al lavoro, per poterlo poi riutilizzare. In Italia, le industrie vetrarie producono ogni anno circa un milione e 600 mila tonnellate di vetro utilizzando anche quello proveniente dalla raccolta differenziata.
 
Ovviamente, il cosiddetto “rottame di vetro” non può essere riciclato così com’è, deve essere sottoposto  a molteplici verifiche per eliminare le numerose “impurità” che contiene (carta, plastica,  materiali ceramici, materiali metallici ferrosi e non). Si può recuperare il vetro, risparmiando le materie prime e l’energia necessaria per la sua lavorazione.
 
Grazie alla raccolta differenziata, per fondere una tonnellata di vetro ci vogliono 136  litri di petrolio in meno rispetto alla lavorazione della materia prima. La percentuale media di riciclo del vetro in provincia di Brescia è di circa 26,2 kg per abitante all’anno.
 
Per quanto riguarda invece il riciclo di alluminio, è conveniente sia dal punto di vista economico che dell’impatto ambientale. L’alluminio, che si estrae principalmente dai minerali di bauxite, è diventato  uno dei protagonisti dello sviluppo tecnologico che ha contraddistinto gli ultimi decenni.
 
Metallo molto leggero, malleabile e resistente all’ossidazione, ha avuto e avrà ancora immense possibilità di impiego in numerosi settori come l’industria, l’edilizia, l’aerospaziale, l’elettronica e negli imballaggi.
 
Uno dei simboli del successo dell’alluminio è la lattina, oggetto onnipresente nelle nostre case (in Italia, ogni anno, ne vengono consumate più di un miliardo e mezzo). Questo diffusissimo contenitore, tuttavia, si decompone naturalmente in un periodo compreso tra i 20 e i 100 anni. Questo ha comportato la necessità di provvedere al suo riutilizzo, dato che il materiale con cui è realizzata può essere riutilizzato per un numero infinito di volte.
 
Per produrre alluminio da riciclo occorre una quantità di energia venti volte inferiore a quella impiegata per realizzarlo dalla bauxite. Per questo motivo, è conveniente sia dal punto di vista economico che dell’impatto ambientale (riduzione delle emissioni).
 
Nel processo di raccolta e selezione dei rifiuti proveniente dalla raccolta differenziata, l’alluminio fa parte dei materiali non ferrosi. L’alluminio riciclato ha le stesse proprietà e qualità dell’alluminio originario e la gestione di questa tipologia di rifiuti deve prevedere la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, ossia cittadini, imprese ed enti pubblici, per riuscire ad aumentare ancora la percentuale di lattine che vengono riciclate (attualmente, in Italia siamo sopra il 60%).