Pezzaze: la Morina Srl è un fiume in secca
di Erregi

La società che vede impegnato il Comune di Pezzaze è sostanzialmente inattiva, con bilanci in rosso da anni: da qui la decisione, criticata dalla minoranza, di cedere il 35% delle quote

 
Mal comune mezzo gaudio, o forse anche meno: sebbene le difficoltà causate dalla questione sfruttamento acqua per l’energia elettrica siano condivise da moltissimi comuni dell’Alta Valle, tra cui, oltre a Pezzaze, Marmentino, Collio, Tavernole e Bovegno, insieme alla Comunità Montana e ad altri enti, questo non contribuisce a rendere i progetti più fattibili.
 
Da quasi un decennio, infatti, sono nate aspettative e iniziative che però, per un motivo o per l’altro, sono ancora ferme ai blocchi di partenza, o per cause economiche o per imprecisioni burocratiche. Pur sussistendo il diritto di captazione delle acque da parte dei Comuni, quindi, i progetti sono ancora allo stato embrionale.
 
Conseguenza di ciò, sono ulteriori problemi economici: le amministrazioni che, come Pezzaze, speravano di ricavare sicurezza finanziaria dalla captazione dell’acqua, si vedono costretti a cedere quote: questo, infatti, il caso della Molina Srl che, su proposta dell’amministrazione dovrebbe cedere un 35% delle quote comunali per poter risanare bilanci che risultano in rosso da anni.
 
Sebbene il suo scopo sia la captazione dal torrente omonimo, la società è pressoché inattiva e il Comune, non potendosi permettere di
partecipare all’operazione di aumento del capitale, avanza questa proposta, bocciata e rifiutata dal consigliere di minoranza Marco Richiedei.
 
La maggioranza, però, mantiene solo il 10% delle quote e delibera di mettere all’asta la differenza con diritto d’incasso immediato e rendita annua per tutta la durata della concessione, nella speranza di risollevare le sorti della società.