Inzino e il rischio di un ponte sul nulla
di Erregi

C'è anche chi lo chiama, ironicamente, "Ponte di Brooklyn": l'imponente ponte che dovrebbe collegarsi con la Sp 345, però, pur essendo quasi ultimato, potrebbe attendere ancora molto per innestarsi alla viabilità

 
Davvero una brutta storia, quella del neonato ponte di Inzino, che sorge ormai da mesi lungo la nuova bretella che ridurrà (o quantomeno dovrebbe ridurre) il traffico delle ore di punta da e verso l’Alta Valle, servendo quindi non solo Gardone e Inzino, ma l’intera Valtrompia.
 
I lavori di competenza e a carico del Comune, secondo le previsioni dell’assessore Gamba, si ultimeranno con la fine del mese di agosto, ma, neanche a dirlo, il ponte sfocerà sul marciapiede invece che collegarsi alla provinciale, almeno fino a quando non saranno ultimati i lavori di realizzazione della rotatoria a carico del Broletto.
 
Nonostante le rassicuranti parole dell’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini, che durante l’approvazione del bilancio provinciale prometteva che le somme prestabilite sarebbero, finalmente, giunte nella casse del Comune di Gardone, ancora nulla di nuovo, sebbene ci si aspettasse almeno l’arrivo dei 200 mila euro mancanti dalla prima tranche.
 
A questi, poi, ci sarebbe da aggiungere un altro milione e mezzo di euro: 500 mila come seconda “rata” e 550 mila per la realizzazione della rotatoria sulla Sp 345. E la popolazione, che all’inizio ci faceva su una risata, comincia a chiedersi quando e se si vedrà davvero la fine, e quindi l’utilità di un tale, mastodontico, intervento.