No cash oltre i mille euro
di red.

Da oggi stop ai pagamenti in contanti oltre i mille euro per pensioni e stipendi. Entra in vigore la norma del decreto Salva-Italia sulla tracciabilità dei pagamenti.

 

Nessun pagamento per valori pari o superiori a mille euro in contanti o con assegno non intestato o non recante la clausola non trasferibile potrà più essere effettuato senza avvalersi di intermediari finanziari abilitati, come banche o poste. La regola dal 1° luglio vale anche per stipendi e pensioni delle pubbliche amministrazioni.

La fase transitoria
La norma di legge che impedisce il ritiro in contranti di pensioni sopra i mille euro a partire dal primo luglio prevede anche una fase transitoria di tre mesi a partire da tale scadenza: durante tale periodo l'Inps "deve continuare a disporre i pagamenti mensili in attesa che il pensionato effettui la scelta delle modalità alternative alla riscossione in contanti". Lo chiarisce l'Inps spiegando che i pagamenti disposti saranno sospesi da Poste Italiane o dalle Banche, che verseranno le somme in un conto di servizio transitorio, per trasferirle poi, senza oneri per il beneficiario, sul conto corrente o libretto aperto dal pensionato. In caso contrario, le somme accantonate saranno restituite all'Inps una volta decorso il termine del 30 settembre 2012.

Transazioni

Dal 1° febbraio sono vietati i trasferimenti pari o superiori a mille euro tra soggetti diversi. Gli unici strumenti permessi sono: bonifici bancari, carte di credito, bancomat, assegni bancari e circolari non trasferibili. È importante ricordare che i pagamenti sopra la suddetta soglia, effettuati utilizzando contestualmente più strumenti fra quelli menzionati, sono altresì vietati (ad esempio: un pagamento di 1.500 euro totali, viene effettuato con 800 euro in contanti e un assegno, libero, di 700 euro). Il prelievo da uno sportello bancomat superiore ai 999,99 euro è permesso. Non trattandosi di una transazione tra soggetti diversi, è possibile dunque anche prelevare cifre superiori ai mille.