L'invenzione fondamentale
di Itu

Non so chi ha inventato la lavatrice ma io lo citerei in tutti i libri di storia.

 
Perché ad una donna venisse voglia di mettersi il rossetto, di depilarsi, di profumarsi e uscire di casa serviva un’invenzione magica: la lavatrice.
E’ la vera invenzione che ha stravolto il profondo femminino delle donne e ben me lo ha fatto capire un anziano che guidava un barcone di turisti alle bocche del Mincio, geloso del tempo che fu disse di sua moglie che ormai non aveva da fare un bel niente a casa, bazzecole quel che resta dopo il bucato alla fontana o nel fiume.
 
Certo che seguire la figliolanza, preparare pasta e pane, pulire verdure e carni, pulire la casa degli olezzi e dai fanghi dei campi forse è ancora poco che spaccarsi la schiena e creparsi le mani nell’acqua gelida ma questo è lo scotto da pagare alla  modernità per uomini e donne.
Così quel vecchio rimane triste e paga il tributo amaro di chi non vede amor da scaldare e può cercare colpe al cambiamento.
 
Invece chi è nato con la lavatrice in funzione ha visto stesi sui fili cambi di vestiti profumati, scarpe da ginnastica tornate a nuovi splendori (anche se a volte con uno strano piegamento a barca), giacche e pantaloni da lavoro storditi da grassi e fumi di fabbrica che recuperano energia da una lavata a 90°.
 
Basta così poco, riempire il cestello di colori abbastanza consonanti, un detersivo e un’aggiunta dell’ingrediente preferito e….
Non sempre il risultato è eccellente, ma il piacere di schiacciare un pulsante e dimenticare il bucato nel tempo del lavoro, della spesa e di tutte quelle diavolerie che le donne si inventano da mattina a sera che poi dicono che sono ancora stanche è incomparabile.