Acquedotto: a Bovegno il tema è scottante
di Erregi

In consiglio comunale la maggioranza ha dichiarato che la gestione dell'acquedotto, per legge, va affidata all'Ufficio d'ambito. Di tutt'altro avviso i partiti che stanno all'opposizione

 
Una scelta, quella di affidare la gestione dell’acquedotto comunale all’Ufficio d’ambito, che solleva le critiche, anche accese della minoranza, nonché il malcontento di parte della cittadinanza, ma il primo cittadino Tullio Aramini, rassegnato, ha dichiarato l’impossibilità di agire diversamente.
 
Non ci crede Manolo Rossini, della minoranza, che ribatte “se davvero per legge fossimo costretti a dare in gestione, perché la questione dovrebbe essere sottoposta al consiglio comunale? Se non avessimo altra scelta ci sarebbe poco da discutere”.
 
La risposta del vicesindaco Rinaldo Giuseppe Gatta avanza anche la questione economica: non si possono aumentare le tariffe e non sussistono le condizioni per affrontare il disavanzo di gestione, né per garantire rispetto della normativa ed efficienza.
 
Così, con voto di maggioranza e i tre “no” dei consiglieri dell’opposizione, dopo tanto parlare e tante lamentele, l’acquedotto verrà gestito dall’Ufficio d’ambito, ma la minoranza, di parole, ne ha ancora, e motivate.
 
“Se il problema è economico - sostiene Rossini - perché non applicare la tassa di scopo? Questo permetterebbe di non aumentare le tariffe e sarebbe un peso meno oneroso per la popolazione”. Ma sembra non arrivare nemmeno la risposta della maggioranza, ormai decisa, o rassegnata, a cedere la gestione.
 
A chiudere la questione è il sindaco, che dichiara di non essere più disposto a cedere al ricatto e alla minaccia di denuncia alle autorità per mancata tutela e garanzia. Il caso è chiuso, per ora, ma si attendono ulteriori polemiche sulla vicenda.