Il professor Vecchioni torna in cattedra
di Davide Vedovelli

Ieri sera al PalaBrescia una tra le migliori performance di Roberto Vecchioni, in cocasione della festa della Cgil

C'era tantissima gente ieri sera alla festa della Cgil di Brescia per il concerto di Roberto Vecchioni. Una delle ultime apparizioni bresciane del Professore era stato un deludente concerto presso Villa Fenaroli la scorsa estate.

Deludente perchè gli arrangiamenti pop-rock poco centravano con le canzoni e con lo spirito dei brani; probabilmente erano gli ultimi strascichi sanremesi ad imbrattare il tutto. Ieri sera non è stato così: ad accompagnarlo musicisti esperti e di mestiere che hanno saputo dare il giusto tono alle canzoni. A guidare la banda Lucio Fabbri.

Roberto Vecchioni ha voluto proporre alcuni tra i suoi brani meno noti come “l'ultimo spettacolo”, “A.R.” e “le rose blu”, e lo ha fatto con maestria ed emotività. Si percepiva il trasporto emotivo e sembrava di vederle le canzoni, non solo di ascoltarle. Erano alcuni anni che Roberto Vecchioni sembrava ricercare una propria dimensione, senza però riuscirci totalmente. Dopo uno splendido album suonato con Patrizio Fariselli e Paolino Dalla Porta (ex Area) i successivi concerti sembravano aver perso identità e naturalezza. Il concerto di ieri è stato come incontrare un vecchio amico: gli arrangiamenti eleganti, raffinati ed energici hanno sempre colto l'essenza delle parole.

Tante le canzoni e tante (a tratti troppe) le parole e le spiegazioni tra un brano e l'altro. Dopo una prima parte più acustica si comincia in versione decisamente Rock: la canzone Milady regala energia e il pubblico la canta a squarciagola. Come sempre uno dei punti di forza di Vecchioni è l'interpretazione: quando necessaria cattiva e graffiante, dolce e malinconica altrimenti. Il pubblico entusiasta ha salutato il cantautore alzandosi in piedi ed applaudendo. Voto 9.

Questa sera toccherà all'Orchestra di Via Padova mentre domani saranno i Marlene Kuntz a chiudere le danze. Appuntamenti da non perdere.