Chi picchia non ama
di Itu

Meglio non abituarsi alle storie di violenza.

 
Continua a mulinarmi nel cervello la notizia della coppia brasiliana di Vestone che nel litigio si mena e della donna ricoverata in ospedale per lesioni.
Penso alla misera storia di chi parte da lontano con delle illusioni, le difficoltà di imparare una nuova lingua, nuove regole, trovarsi un alloggio e poi anche un lavoro.
 
La crisi snocciola storie come questa a decine ogni giorno, riguarda anche il nostro tessuto culturale che dal benessere di qualche anno fa ci ritrova pari pari dentro la fuliggine della prepotenza proprio dove gli ordini familiari si incatenavano alla paura di non saper sostenere i ruoli.
Chi picchia non ama ma neppure odia, chi picchia è solo preso da una rabbia sconsiderata e infinita di un prima, di un dopo e di un futuro che non va da nessuna parte.
Chi più vittima di questi episodi non so, l’urgenza chiama alle urla della donna ma finito il ricovero che succederà?
L’uomo ha bisogno di una donna che lo sostenga nella disillusione di un oggi precario e misero, la donna di sentirsi protetta e riconosciuta dentro fili di affetto.
Una tragedia che non è possibile aggiustare tanto facilmente.