La fusione tra Bcc della Valtrompia e Cassa Padana
di Erregi

Dopo la fusione con la Bcc Camuna e la Banca Veneta, la Cassa Padana si è unita anche alla Bcc della Valtrompia, grazie all'accordo unanime di tutti i 1782 soci. L'esecutività sarà effettiva a partire dal prossimo 1° luglio

 
Un sodalizio che diverrà esecutivo e ufficiale dal prossimo 1 luglio, quando la Bcc della Valtrompia diverrà a tutti gli effetti, parte di un binomio nato pochi giorni fa con Cassa Padana. Da questa fusione verranno generati quattro nuovi sportelli che si sommeranno ai già esistenti 61.
 
Questa unione, per altro, significa, per Cassa Padana, la formazione della prima banca di credito cooperativo in Lombardia e la seconda in tutta Italia, preceduta solo da Roma. In nuovo consiglio di amministrazione, che sale a quota 45 membri, quindi, ospiterà anche Romano Bettinsoli e Annibale Fausti, rappresentanti della Valle del Mella.
 
Sembra che il progetto di sussidiarietà e cooperazione sia la risposta più adeguata, secondo Cassa Padana, per far fronte alla crisi che colpisce tutti: dal cittadino all’impresa, dal giovane all’anziano, ma fusioni come questa potranno fare la differenza nei territori in cui operano.
 
Si chiude, così, un'epoca di autonomia durata ben 115 anni, da quel lontano 28 marzo del 1897, giorno in cui il curato don Giovanni Tanghetti fece sì che nascesse la Cassa Rurale di Deposito e Prestiti di Bovegno, istituto bancario legato soprattutto all’attività mineraria.
 
Dopo qualche altro passo e qualche ampliamento, viene costituita la Bcc dell’Alta Valtrompia, insieme anche alla Cassa di Lodrino e offrendo sportelli a Pezzaze, Sarezzo e Gardone VT. Ma per quanta sia la nostalgia, il presidente Romano Bettinsoli non ha avuto incertezze nel dichiarare che quanto poco sia realistico, oggi, continuare a credere che “piccolo è bello”.