Comunità montana: si stringe la cinghia
di Erregi

L'ente sovracomunale triumplino, rispetto al 2009, ha tre dipendenti in meno, anche se quei 19 sono tutti a tempo indeterminato, di cui cinque soltanto part-time. Nuove assunzioni limitate causa ristrettezze economiche

 
Crisi del lavoro e tagli alle risorse, il ritornello è sempre lo stesso e ha colpito la Comunità montana come tutti gli enti comunali e sovracomunali. Se nel 2009 i dipendenti dell’ente erano 22, oggi sono 19, di cui 5 impiegati solo part-time.
 
La totalità dei dipendenti è assunta con contratto a tempo indeterminato, ma le nuove assunzioni dovranno essere evitate accuratamente, viste le ristrettezze economiche. Specchio, questo, di una realtà diffusa ormai in quasi tutti i settori lavorativi, che però, non rende meno amaro il boccone e richiede sforzi enormi per poter mantenere i servizi agli standard abituali.
 
Niente rose e fiori nemmeno sotto l’aspetto delle società partecipate: un passo indietro è stato compiuto con la Fonti Rinnovabili Alta Valtrompia (FRAVT) in cui la Comunità montana avrebbe dovuto essere coinvolta nella gestione delle centrali termoelettriche di Collio e nel teleriscaldamento di Marmentino.
 
L’Agenzia Parco Minerario, poi, è in liquidazione da lunghi mesi mentre la Siv, che gestiva gli impianti della Pezzeda, è fallita. Uniche eccezioni sono la Gal Gölem, in cui l’ente è impegnato con un 35%, la Civitas srl, dove la Comunità montana si impegna per il 60% e, infine, Agenzia Servizi Valtrompia, A2A e Vaso Morina.