Lumezzane e una piazza ... acquitrinosa
di Fonte: Egidio Bonomi, «Giornale di Brescia», 5 maggio 2012

Basta anche un leggero scroscio d'acqua per trasformare piazza Giovanni Paolo II a San Sebastiano in un'appiccicosa poltiglia bianca, dovuta al fondo di sabbia naturale lasciato. Ora la speranza è che qualche risorsa ne consenta l'asfaltatura

 
Piazza (nuova) o acquitrino? L'uno e l'altro. È la piazza Giovanni Paolo II, a San Sebastiano, che passa per la realizzazione tra le meno gradite ai lumezzanesi.
 
A ogni piovuta, anche leggera, la parte dello spazio riservata al parcheggio diventa un gruviera di pozzanghere; non solo, chi scende dai veicoli si ritrova con una poltiglia molle e biancastra sotto i piedi appiccicaticcia come colla. Tutto questo perché il buon intento di mantenere al naturale il parcheggio, la cui superficie è lasciata a una sorta di sabbia-graniglia candida, è finito per naufragare di fronte alla scarsa, se non nulla, praticità.
 
Disagio evidente, borbottate e imprecazioni oltre alla necessità di manutenzione che, in verità, non appare assidua, anzi. Di più: l'entrata-uscita del parcheggio dà direttamente sulla strada principale che per un tratto s'imbianca a sua volta per... contagio.
 
Fin dall'apertura, meno di due anni addietro, il parcheggio al naturale aveva mostrato i suoi limiti e le rimostranze sono divenute via via più accese.
 
Per ora l'intenzione di asfaltare il parcheggio è rimasta tale. Certo, le ristrettezze di bilancio, le stesse che impediscono l'abbattimento del muro sulla piazzetta sottostante. Però questo è, e questo incontra aperto dissenso.