Due giorni sul palco col «Primo Levi» di Sarezzo
di Rosa Casari

Venerdì 27 e in replica sabato 28 aprile va in scena al teatro S. Faustino "Emporio Edelweiss", un giallo frizzante realizzato dai ragazzi dell'istituto saretino con alcuni ragazzi disabili della Valle sotto l'attenta guida del professor Giulio Forbitti

 
La scuola non è solo libri e studio all’istituto “Primo Levi” di Sarezzo (foto 3), dove molte sono le attività cosiddette “extracurriculari”. Un impegno parallelo alle ore dedicate alle materie scolastiche che nella scuola saretina sanno declinare in varie forme e progetti.
 
Una di queste è la passione per il teatro, che alla fine di ogni anno si condensa in uno spettacolo. Quest’anno sarà “Emporio Edelweiss” a tenere banco nella due giorni (27 e 28 aprile, ore 20.45) sulle assi del S. Faustino di Sarezzo.
 
Come recita il testo scritto dal professor Giulio Forbitti (foto 2), si tratta di “un giallo tirolese dai riflessi rosa e non”, una commedia brillante realizzata con il contributo di tutto il gruppo del laboratorio teatrale.
 
Diretta dal regista Guido Uberti (che solitamente opera per la compagnia “Il Telaio” di Brescia), l’opera è il frutto di un lungo periodo di lavoro in cui cooperano, con profonde finalità socio-educative, gli allievi dell’istituto e diversi ragazzi diversamente abili della Valtrompia, oltre ad alcuni affezionati e generosi ex allievi e collaboratori.
 
Un’iniziativa ormai entrata a pieno titolo tra quelle più conosciute e apprezzate della Valle, a testimonianza di una presenza scolastica, quella dell’istituto ‘Primo Levi’, che sa dialogare con le istituzioni del territorio e raccogliere intorno a sé le migliori risorse umane del presente e del passato, nonché, lo si spera fortemente, quelle del futuro.
 
“Quello di quest’anno – dice il professor Giulio Forbitti – è un ‘giallo’ atipico, lontano dalla nevrosi delle metropoli, un giallo frizzante come l’aria dei monti, divertente come un ballo in piazza, ma ugualmente venato di inquietudine e di mistero, il mistero magico e ambiguo della natura e dei sentimenti essenziali, come l’amore, l’odio e la paura".
 
"Ed è la paura - continua il professor Forbitti - che si insinua anche nei cuori più puri e più semplici, la paura di non vedere il confine che separa il gioco dalla colpa, la fantasia dal delitto, il sospetto e il timore dalla presenza del male. Una sola morale, se di morale si può parlare, in questo sottile intreccio di umane ricchezze e di ancor più umane miserie: impariamo a cercare l’amore, a vedere l’amore, a trovare l’amore; ce n’è dovunque, anche dove non ce lo aspettiamo. Non lasciamo che si sprechi, che appassisca; abbiamone cura”.
 
Appuntamento venerdì 27 e sabato 28 aprile alle ore 20.45 al teatro S. Faustino di Sarezzo.