Lezioni d'astronomia secondo il metodo americano
di Andrea Alesci

La scorsa settimana è stato ospite in Italia su iniziativa del Centro Studi "Serafino Zani" Stephen McNeil, docente universitario dell'Idaho, in vista dell'apertura stagionale dell'Osservatorio di Lumezzane

 
È il metodo che fa la differenza. La differenza tra capire e credere d’aver capito. La filosofia americana del ‘fare’ è andata in scena fino al 19 aprile presso il liceo “Calini” di Brescia all’interno dell’iniziativa “A Week in Italy 2012” organizzata ormai da tredici anni dal Centro studi “Serafino Zani”.
 
Un insegnante che arriva da un’università degli Stati Uniti d’America e trascorre una settimana nel nostro Paese, portando in dote il proprio bagaglio di conoscenze astronomiche e quel metodo pratico di cui si faceva cenno.
 
Una serie di lezioni di astronomia realizzate di concerto con l’Unione astrofili bresciani e che quest’anno ha visto la partecipazione del professor Stephen McNeil dell’Idaho Planetarium di Rexburg che, su iniziativa dell’Osservatorio di Lumezzane, aveva già tenuto dei seminari a Perugia, prima di spostarsi anche nella città di Gorizia.
 
“Le lezioni che tengo agli studenti – ha spiegato il professor McNeil – sono un esempio di quelle condotte in America, improntate sul fattore pratico: infatti, partendo dalla rappresentazione delle costellazioni del popolo Navajo (che nella volta celeste sanno leggere i miti e i segni che definiscono l’equilibrio della loro società) studiamo l’astronomia facendo uso di strumenti chiamati ‘iclickers’".
 
Si tratta di dispositivi che consentono una sorta di educazione interattiva: sul monitor compare una domanda sul programma studiato e alcune risposte multiple; gli studenti pigiano la risposta sul proprio iclicker e alla fine un grafico evidenzia la percentuale di risposte giuste e sbagliate.
 
"A questo punto – continua il professor Stephen McNeil – i ragazzi si confrontano, discutono e si passa a una nuova votazione. Poi interviene il docente (l’unico a conoscere chi ha detto giusto o sbagliato) a spiegare quale sia la risposta corretta e per quale motivo. In questo modo ognuno è insegnante dell’altro”.
 
Gli iclicker vengono acquistati dai singoli studenti (30-35 dollari il prezzo), mentre il dispositivo ricevente è fornito gratuitamente all’istituto dalla ditta produttrice. Un modo diverso di condurre le lezioni e di concepire la scuola che anche gli allievi bresciani hanno potuto sperimentare grazie all’impegno dell’Osservatorio Serafino Zani.
 
Una realtà valgobbina sempre foriera di iniziative, che all’approssimarsi della bella stagione tornerà a riproporre le osservazioni serali. Anche questa è questione di metodo.
 
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