Alla base delle polemiche della Lista Civica c’è l’impossibilità, da parte della cittadinanza, di accedere al cimitero fino a che i lavori non saranno conclusi, ma la risposta della maggioranza è più che giustificata e fondata.

 

Ciò che invece è privo di fondamenta sono i due muri di cinta, pericolanti e strutturalmente non sicuri, che hanno prolungato i tempi di consegna delle opere di ristrutturazione, nei quali non era stato previsto l’insorgere di anomalie.

 

Nei progetti, infatti, che risalgono ai primi anni ’80, i muri risultano essere solidi, così come il condotto fognario per le acque reflue risulta essere collegato al sistema comunale, ma la realtà dei fatti smentisce quanto riportato sulla carta.

 

Pur consapevole del disagio che il prolungarsi dei lavori sta portando ai cittadini, la maggioranza non ha altra scelta se non quella di rimettere in sicurezza e a norma la struttura prima di aprirla al pubblico. L’opposizione, però è convinta che si potesse fare di più, sebbene sia chiaro, per la maggioranza, che, se non a lavori avviati, nessuno si sarebbe mai potuto accorgere di tali anomalie e prevedere tempi più lunghi.

 

Altra critica, invece, riguarda la scelta poco estetica di erigere la torre dell’ascensore all’interno della struttura del cimitero, e qui gli animi si surriscaldano un po’: sembra, infatti, che il primo cittadino in persona avesse già spiegato in precedenza l’impossibilità di adottare altre soluzioni.

 

“Non si può costruire all’esterno del cimitero, perché dobbiamo rispettare le distanze dalle case circostanti; per quanto riguarda i ritardi ai lavori, sono stati causati dalla negligenza dei nostri predecessori e non da mancanza di interesse da parte nostra”.

 

I lavori, comunque, anche quelli imprevisti, si concluderanno in tempi brevi e presto anche questa piccola bufera verrà risolta e i cittadini di Gombio potranno tornare a fare visita ai propri cari defunti.