Fame nervosa
di Laura

Gli spuntini fuori pasto sono spesso uno strumento di consolazione per chi soffre di fame emotiva. La fame nervosa subentra in situazioni di stress, ansia, insicurezza, rabbia e frustrazione ed è nemica della linea

 
Il cibo, a volte, diventa un modo per colmare vuoti o sensazioni negative che, con spuntini gustosi, cerchiamo di placare. Il risultato è quello di avere una momentanea sensazione di piacere, piuttosto effimera, seguita da chili da smaltire.
 
Dietro la fame emotiva o nervosa, si cela un meccanismo biochimico naturale, in cui l’organismo, quando è sotto stress, ha bisogno di una dose di carboidrati e di dolci, che attivano la serotonina, ovvero l’ormone della felicità, che calma i nervi e trasmette segnali di piacere.
Ma, dolci e carboidrati, sono al primo posto, assieme ai grassi, nella classifica degli alimenti più calorici.
Per calmare la fame emotiva bisogna controllare soprattutto l’umore, facendolo attraverso un bilanciamento delle sostanze nutritive
 
Guai però  a rinunciare completamente ai carboidrati in favore delle proteine; sono, infatti, gli squilibri alimentari a provocare stress e insoddisfazione.
Sarebbe meglio anche cercare di andare a dormire la sera sempre alla stessa ora e fare una vita equilibrata senza alterare i ritmi sonno/veglia.
 
Infine è utilissimo annotare in un diario tutto quello che abbiamo mangiato in giornata, associandolo alle sensazioni che hanno portato a scegliere quell’alimento. Si otterrà una mappa emozionale-alimentare molto interessante, che ci aiuterà a capire meglio le nostre debolezze.