Ancora vandali a San Bartolomeo
di Erregi

C’è sgomento nella frazione gardonese di Magno: la popolazione, molto fedele alla Maonnina degli Alpini, ha dovuto rinunciare all’amata statua, in restauro dopo l’ennesimo atto di vandalismo

 
Prima i faretti che illuminavano la facciata del santuario, danneggiati per ben due volte e rimessi al  loro posto con una spesa con indifferente, sborsata dal Gruppo Alpini Gardone Vt e ora, a distanza di qualche anno da un espisodio simile, anche la statua della Madonna della santella presente sul sentiero che sale da Magno alla chiesetta, è stata danneggiata.
 
Neanche la neve dei mesi scorsi non aveva scoraggiato i malintenzionati ad avventurarsi sul monte per rompere i fari alogeni e sembra che nemmeno la sacralità della statua abbia suscitato il minino rispetto: i vandali hanno divelto la statua dal suo piedistallo e l’hanno gettata nel bosco sottostante (nella foto), a una decina di metri.
 
Nella caduta molti sono stati i danni riportati e molte parti della statua sono state ritrovate solo con grande fatica degli Alpini che, chiamati da un anonimo, hanno avuto notizia dell’accaduto e si sono subito mobilitati per recuperare l’amata Madonnina purtroppo decapitata e senza varie parti (nella foto).
 
“Ora è ancora più bella” dice Alceste Guerini, presidente del Gruppo Alpini di Gardone, che racconta come le sue penne nere si siano occupate del restauro della statua che, nei prossimi giorni, tornerà nella sua santella e verrà benedetta di nuovo dal parroco di Magno.
 
Gli Alpini, intanto, non sembrano avere alcun sospetto, ma cominciano a credere che non si tratti solo di vandalismo, bensì di dispetti e cattiverie rivolte proprio a loro; i Carabinieri indagano, ma la sola testimonianza su cui si basano, quella di un abitante di Magno, racconta di un gruppetto di ragazzi che sarebbero stati visti salire il sentiero.
 
Non si lasciano abbattere, però, le penne nere, che hanno già riportato la situazione alla normalità e non sembrano intenzionati a lasciarsi spaventare da questi gesti che, per certi versi, sembrerebbero intimidatori.
 
Verrebbe da dire che si stuferanno prima i vandali di far danno che gli Alpini di sistemare e prendersi cura di San Bartolomeo che, come da tradizione, è il loro ritrovo per eccellenza.