Bloccata la crescita demografica triumplina
di Erregi

A diffondere i dati è il Giornale di Brescia e le prospettive non sembrano rosee: emblematico il caso del piccolo comune di Irma che, come già previsto, rischia addirittura la scomparsa

 
La popolazione è pressoché ferma: questo dimostrano i dati diffusi dal "Giornale di Brescia", aggiornati allo scorso 31 dicembre che raccontano di una crescita di solo 145 unità rispetto al 2010. Il calo, presumibilmente, è dovuto alla minore attrattiva del territorio, alla quale si aggiunge la crisi del lavoro, che porta, spesso, all’esodo di intere famiglie.
 
Tornando indietro, la crescita del 2010 era stata di 571 unità, mentre quella del 2009 era arrivata alle 1661; in molti casi, gli spostamenti sono interni e fanno registrare cali in certi comuni e crescite in certi altri, più appetibili sia per i servizi al cittadino che per l’offerta lavorativa, ma non sempre.
 
Lumezzane, per molti simbolo di produttività industriale, registra un calo e Concesio, altro grande comune, aumenta di poco negli ultimi 4 anni, così come Nave, mentre Marcheno resta stabile insieme a Tavernole. Cala Polaveno e l’Alta Valle resiste e rimane grossomodo stazionaria, eccettuato il caso particolare di Irma. Con i suoi 146 abitanti ha visto, negli ultimi anni, uno spostamento di 15 abitanti: un dato significativo se si considera la proporzione con la totalità della popolazione residente. Il rischio, infatti, è, per Irma, la vera e propria scomparsa.
 
Parallelamente al calo del lavoro, i dati parlano, paradossalmente, di un offerta di abitazioni che sembra sproporzionata e non giustificata. Ulteriori analisi saranno possibili solo con la tabulazione dei moduli del censimento Istat, ma la Valle sembra aver raggiunto la crescita massima.