Non corre più «Caballo Blanco»
di Andrea Alesci

Il 58enne ultra-runner Micah True è morto: il suo corpo senza vita è stato ritrovato dopo quattro giorni di ricerche in una zona remota del Gila National Park, probabilmente stroncato da un malore

 
Sapeva correre con la plasticità di un equino, leggero e resistente come un può esserlo solo un cavallo. Tutti lo chiamavano “Caballo Blanco”, ma il suo nome era Micah True, corridore prima che uomo.
 
Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto dopo quattro giorni di ricerche ininterrotte in un’area remota del Gila National Park nello stato del New Mexico. Ritrovato in una zona estrema del parco, così come estreme sono sempre state le sue esperienze.
 
Nato nel 1954 in Colorado, Micah True era un ultra-runner, in grado di percorrere distanze enormi per i normali uomini, anche nelle condizioni più aspre e faticose.
 
Da moltissimo tempo amico dei Tarahumara, tribù che vive abbarbicata sulla Sierra Madre messicana, Micah True aveva ricevuto il nomignolo/investitura proprio da loro, assorbendone la cultura, imparandone l’idioma rimasto ancorato al periodo pre-azteco, prendendo la loro vita semplice come un modello da seguire anche per aumentare la sua resistenza alla fatica.
 
Una storia che lo aveva fatto conoscere a tutti, anche grazie al libro “Born to Run” che il giornalista Christopher McDougall aveva scritto su di lui e sulle sue imprese nel 2009.
 
Uscito la scorsa settimana per percorrere una quarantina di chilometri nel Gila National Park, Micah True non è più tornato, probabilmente colto da un malore.
 
Nato per correre nelle infinite praterie americane, s’è spento correndo, come un maestoso cavallo bianco.