I racconti della multivisione
di Andrea Alesci

Stasera alle ore 21 al teatro San Faustino di Sarezzo appuntamento con la serata "La poesia delle immagini" a cura del Gruppo fotografico Sarèarte e i fotografi professionisti Francesco Lopergolo e Roberto Tibaldi

 
Fotografia e musica insieme al teatro San Faustino di Sarezzo questa sera alle ore 21. Ovvero una serata di multivisione organizzata dal Gruppo fotografico Sarèarte di Sarezzo grazie alla collaborazione di Francesco Lopergolo (dell'associazione culturale "Il paralllelo Multivisioni") e Roberto Tibaldi.
 
“La poesia delle immagini” è il titolo scelto per l’evento che vede la proiezione di scatti fotografici realizzati da due autori di livello internazionale.
 
Piccole storie della durata massima di 15 minuti, cominciando da “Mali. Viaggio a Timbuctu” di Roberto Tibaldi per addentrarsi nella capitale maliana. “Un viaggio a Timbuctu – spiega il fotografo originario di Bra (Cuneo) –, perché la magia è già nel nome esotico, musicale; la magia è nel mistero che la circonda, città d’oro e di scienza, di cultura e religione. Noi ci arriveremo in barca, lasciandoci scivolare sulle acque del fiume Niger, non prima di aver incontrato e conosciuto i colori e le genti del Mali”.
 
Racconti dell’artista cuneese che potranno essere scoperti anche nel montaggio “Tutti i colori della luce” su immagini di Ervin Skalamera per percorrere l’altopiano del Colorado, scoprendo come la luce possa essere l’assoluta protagonista nel disegnare i variegati paesaggi del territorio (durata 8 minuti).
 
Poi “Visage”, tentativo di miscelare le sensazioni che comunicano due sculture: “Visage” di Gabriele Garbolino Rù e “Mnemosyne” di Andrea Busso, con le fotografie scattate in ogni parte del mondo da Roberto Tibaldi e contributi di Mario Ferreri, Valter Perlino, Walter Torelli e Giovanna Bortol; quindi, “Volti e sguardi”, una poesia del napoletano Andrea Barbaro.
 
Una presenza, quella del fotografo Tibaldi, che chiuderà con “La fede che più amo”, sette minuti partendo dal trattato sulla seconda virtù teologale (la speranza) scritta da Charles Peguy.
 
Le immagini di Ervin Skalamera saranno protagoniste anche in “Okavango” di Francesco Lopergolo, fiume che nasce dalle montagne e dalla foreste dell’Angola, discende i letti dissecati dai torrenti, bagna le pianure, ridona la vita ai pascoli del Botswana, aprendosi poi a ventaglio in un delta irreale di acqua e verde, destinata a perdersi nel mare di sabbia del Kalahari.
 
Poi, il padovano Lopergolo presenterà “Tutti i colori del buio” su immagini" di Silvia Tiso con le quali mostrare come un bambino non vedente possa essere aiutato, facendolo innamorare del mondo. Qundi, "Una virgola di tempo", otto minuti di tempo sospeso. 
 
Infine, “La storia di Caterina”, elaborata a partire da scatti di Domenico Drago. “Le antichissime trappole – spiega Francesco Lopergolo – chiamate con un unico termine ‘tonnare’ affondano radici in un passato di tradizioni che sembrano fuori dal tempo, incidendo nella cultura delle popolazioni rivierasche. È la vita degli uomini che lavorano per circa tre mesi all’anno in questo genere di pesca fuori dall’era della civiltà industriale. A bordo di barconi di legno, in nulla mutati nel tempo, resi stagni da spessi strati di pece nera, si tende e si mantiene in efficienza una diabolica trappola mortale per i grandi nuotatori del mare”.
 
Una serata di multivisione che avrà inizio alle ore 21 al San Faustino di Sarezzo (via IV novembre) con un serpentone di racconti fatto di storie lontane. Ingresso libero.