Il tabarro
di Itu

I drammi si ripetono perchè la vita li ricama insieme ai nostri sentimenti.

 
Ve lo ricordate il camionista e la strage che fece a Brescia un paio di settimane fa?
Non mi sono trovata impreparata di fronte allo strazio delle famiglie rimaste intrappolate dalla follia di quell'uomo che il giorno dopo chiedeva scusa per aver fatto strage in una notte di quasi primavera nelle strade di Brescia.
Dolorante sì, perché ci riguarda tutti il caso folle, conosciamo il buio che attraversa la mente smaniosa di staccare la spina e vestirsi di estraniamento, altro agirla nella violenza come unico sbocco.
 
Intanto non è dramma di gelosia ma di possesso, siccome la formula si esaspera in tempi di ristrettezze economiche mi fa bene ricondurre le cose dentro ambiti lineari; riconoscere che nella modalità maschile il riconoscimento di relazioni fallite può degenerare in prevaricazione violenta non è novità, ma per prendere consapevolezza bisogna raccattare tutto il seminato passato dove ogni uomo si è sentito tradito.
 
Penso al carico di quei tre bambini rimasti, per generazioni l’intrigo dei sentimenti prenderà pieghe strane, come sopravvissuti ad una guerra.
Il destino non cambia i suoi percorsi , però possiamo ascoltare il rumore che ci trascina nei secoli ancora e sempre con i medesimi sentimenti.
 
Ho cercato in internet il finale dall’opera “Il tabarro”, eccolo lì il Michele tradito che rumina sospetto e vendetta nello scrosciare di biscrome discendenti sul pentagramma e che sdilinquiscono negli strappi degli archi all’apparire dell’antagonista Luigi.
In un attimo la follia si spara nella scena, l’entrata della moglie fedifraga e l’occultamento del cadavere nell’ampio pastrano di Michele rendono l’ultima falsità del tradimento, ed anche la delusione della violenza che non restituisce niente e finisce di rubare dignità all’umano.
 
Ecco, penso che la delusione (dolore!) per la fine di una storia amorosa andrebbe comunque condivisa con tutti i nostri predecessori, la morte ci fa tutti uguali ma conoscere tutte le storie del solito dramma può cauterizzare la ferita, immagino quindi di versare in quel succo universale già trascorso anche oggi quel sentimento tradito.
 
Ogni giorno dovremmo far esercizio di questa catarsi, ogni giorno accettare di essere traditi e traditori attraverso la storia di chi ci ha preceduto.
E questo solo per quei tre bambini rimasti che non potevano far nulla per bloccare il padre impazzito.