Doriano Bertarini, coltelli per passione
di Erregi

L’arte lo appassiona sin da ragazzino e si avvicina anche alla pittura, poi la svolta: comincia a considerare il coltello come oggetto artistico

 
Doriano Bertarini, classe 1952, abita a Gardone VT, precisamente nell’Oneto, e nel piccolo scantinato di casa mette alla prova le proprie capacità artistiche ed il proprio talento nell’arte dell’incisione su coltello, mestiere di pazienza ma che porta a grandi soddisfazioni.

Reperire il materiale sembra essere quasi più difficile che inciderlo: utilizzando basi come l’avorio o il guscio di tartaruga, tutti certificati, ci vuole anche molto tempo perché questi arrivino all’incisore che da poi il via al lavoro vero e proprio.

A seconda anche delle richieste dei clienti, che lo contattano ormai da tutto il mondo, Bertarini impiega circa 50 ore per la realizzazione del coltello da collezione, oggetto che mai, fino a circa vent’anni fa, avrebbe mai considerato come artistico.

È stata la conoscenza di alcuni maestri incisori francesi che l’ha avvicinato al mondo del coltellinai hobbisti, artigiani di nicchia, che, come Bertarini, producono pochi coltelli l’anno, ognuno un piccolo capolavoro senza uguali, come testimoniano anche i prezzi.

Considerando anche i materiali utilizzati, che possono comprendere radiche di piante esotiche, madreperla o osso, anch’essi reperibili con qualche difficoltà, un coltello prodotto ed inciso da Bertarini oscilla tra i   350 e i 1300 euro.

Ma questo non sembra scoraggiare i clienti, che lo contattano da tutto il mondo e che, attraverso il passaparola, cercano di scovare il piccolo artigiano, magari poco conosciuto, ma che produca rarità inestimabili da sfoggiare con altri collezionisti.

A testimonianza della genuinità del proprio lavoro e dei procedimenti interamente artigianali, Bertarini invita spesso i propri clienti ad osservarlo mentre lavora nel piccolo scantinato di casa sua, per coinvolgere l’acquirente e mostrare il luogo in cui il piccolo miracolo creativo avviene.

Dopo un lungo periodo passato a lavorare in Beretta e coltivare la propria passione per l’incisione da autodidatta e nel tempo libero, i suoi superiori notarono il suo talento e lo spostarono nel reparto dell’incisoria, dove conobbe altri esperti che l’hanno introdotto ancora di più in questo mondo che, in Valtrompia, è ancora tanto importante e tanto apprezzato.

E le lezioni imparate dagli altri, non le custodisce gelosamente, anzi, quando può cerca sempre di insegnare ciò che ha imparato alle nuove generazioni di artigiani, con la convinzione che ci sia sempre spazio anche per l’arte degli altri, non solo per la propria.

Fonte “Giornale di Brescia”, Greta Rambaldini