Rubata la pala di San Michele a Ome
di Andrea Alesci

Nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo è avvenuta l'aziona sacrilega all'interno della chiesetta di San Michele, sull'omonima collina. A scoprirla Delio Biasutti, capogruppo degli Alpini

 
Non risparmiano nemmeno i luoghi sacri i ladri: mercoledì è avvenuto il furto della pala d’altare nella chiesetta di San Michele a Ome.
 
Un luogo di culto che sorge sulla collina col nome dello stesso Santo e derubato di un’opera d’arte difficilmente piazzabile e quindi riconducibile a un furto su commissione.
 
Realizzata da un autore sconosciuto nel solo della scuola veronese del Seicento, la tela rappresenta San Michele nell’atto di trafiggere con la lancia il diavolo in persona, mentre lì accanto stanno San Francesco e un uomo (probabilmente il committente dell’opera) e sullo sfondo la Madonna col Bambino avvolti da un corte di angeli.
 
Ad accorgersi con sbigottimento e rabbia d furto è stato giovedì mattina il capogruppo degli alpini di Ome Delio Biasutti, che ha trovato la porta d’ingresso della chiesetta abbattuta e quell’assenza che ha lasciato senza parole sopra l’altare. Un’indignazione alla quale si è aggiunta la scoperta che i ladri avevano portato via anche due pissidi e un calice.
 
Un’operazione sacrilega condotta da qualcuno che ben conosce il luogo, giacché la porta è stata sfondata con un masso e le telecamere di sorveglianza messe fuori uso girandole verso i muri.
 
Un gesto inspiegabile e che ha lasciato tutta profondamente costernata tutta la comunità, da sempre molto legata a San Michele. 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: l'esterno della chiesa di Sna Michele, la pala d'altare trafugata.