Anche in Valtrompia le targhe alterne
di Andrea Alesci

Da oggi targhe pari nei giorni pari e dispari in quelli dispari su strade comunali e provinciali dell'area critica, in applicazione di un provvedimento sottoscritto lo scorso 28 ottobre dal Protocollo dei sindaci

 
Ci salveranno le targhe alterne? Le famose “polveri sottili” hanno varcato la soglia consentita dalla legge.
 
Così, da oggi, mercoledì 22 febbraio, entra in vigore anche per la zona critica della Valtrompia (Nave, Villa Carcina, Sarezzo, Concesio, Lumezzane, Gardone) il regime di limitazione della circolazione con targhe alterne, come stabilito dal Protocollo dei sindaci sottoscritto lo scorso 28 ottobre.
 
Dalle ore 9 alle ore 18 potranno circolare su strade comunali e provinciali soltanto le targhe che finiscono con una cifra pari nei giorni pari (lo “0” è considerato pari), mentre quelle dispari nei giorni dispari.
 
Un provvedimento che verrà applicato finché il livello delle Pm10 non scenderà sotto il limite di 50 microgrammi per metro cubo per due giorni consecutivi in tre delle quattro centraline Arpa considerate (Brescia, Broletto, Villaggio Sereno, Rezzato, Sarezzo).
 
Restano esclusi e possono quindi circolare: autoveicoli Euro 4 ed Euro 5, con motore solo elettrico, con motore ibrido e termico, con motore ad accensione comandata a metano o Gpl, auto con almeno tre persone a bordo e vetture che effettuano il servizio di car sharing, oltre a motocicli e ciclomotori non soggetti a tali limitazioni per via della normativa regionale vigente (Legge Regionale 24/06, d.g.r. 11.07.2008 n. 8/7635 e d.g.r. 29.07.2009 n.8/9958).
 
Una decisione, però, che arriva ancora una volta come promessa salvifica per la salute dei cittadini. Le emissioni degli autoveicoli derivanti dall’eccessivo traffico incidono solo per un terzo sull’inquinamento atmosferico e se anche il provvedimento venisse applicato un giorno alla settimana per un anno intero la riduzione sarebbe certo esigua (questione di un paio di punti percentuali).
 
Pare proprio una soluzione palliativa per il problema dell’inquinamento atmosferico, trascurandone le cause maggiori: riscaldamento domestico, inquinamento da produzione elettrica, attività industriale. Una maschera estemporanea.