Virus e batteri
di Itu

Può una influenza deragliare le nostre sicurezze?

 
Eccoci qua, regolarmente schiantati alla fine di un gennaio particolarmente secco e rigido in preda allo scorrazzamento libero di virus e batteri che danno luogo all’infinita gamma dei sintomi influenzali.
 
Ci eravamo promessi di non eccedere con i bagordi a tavola tra Natale ed Epifania, ma ormai siamo disattivati a interrompere la perversità calorica di una fetta di cotechino ( cacchio… è tradizione!) con l’accompagnamento del bicchiere di spumante e la fetta di un gommoso panettone farcito, così adesso siamo deboli e storditi , come da tradizione direi.
Perché l’influenza che si dirama fino al carnevale non manca mai di anno in anno di attaccare il nostro equilibrio.
 
Eppure c’è chi non prende l’influenza; è colui che non ha trasgredito a tavola, che sa coprirsi al punto giusto tra i locali e la temperatura esterna, che beve miracolose tisane per tutto il giorno, che sa quando interrompere lo stress degli impegni e tornare a respirare con affondo degno di uno yogi?
C’è veramente una prevenzione ottimale, che va bene per tutti e che ci salva dai fastidi di questi giorni?
 
Se esistesse sarebbe un po’ scomoda, non ci permetterebbe di andare in crisi, almeno per qualche giorno e sapere quanto fragili siamo.
Da una influenza si guarisce, dai deliri di onnipotenza si rimane travolti.