Alla scoperta del team Bordone Ferrari
di Andrea Alesci

Parla Renato Ferrari, uno dei patron del team racing di rally ed enduro che ha consentito ad Alessandro Botturi di gareggiare alla Dakar 2012, che ha chiuso all'esordio con una fantastica 8° posizione assoluta

 
Dopo la recente ottima prova nella Dakar 2012 il team Bordone Ferrai guarda avanti, fissando già nuovi appuntamenti cui prenderà parte anche il lumezzanese Alessandro Botturi. A fare il punto della situazione è il patron Renato Ferrari, architetto milanese di 52 anni abituato a far diventare i sogni realtà.
 
“Bordone è la nipote di un industriale milanese di moto del periodo tra le due guerre, Ferrari sono io. Insieme abbiamo avuto l’idea di dare vita ad una squadra che al momento lavora su due progetti ben definiti: uno sportivo ed uno industriale, relativo alla produzione di una moto ‘vintage’, una da rally e una da enduro”.
 
Nato in tempi record, il team Bordone Ferrari ha suscitato sin dal suo esordio un grandissimo interesse nel mondo dei Rally Raid.
 
“Il Bordone Ferrari è un progetto sportivo legato alla costruzione della nostra moto – racconta Renato Ferrari –. Il Progetto sportivo abbraccia non solo la Dakar 2012, che abbiamo chiuso alla grande (Jordi Viladoms 4°, Gerard Farrés 7°, Alessandro Botturi 8° e Paolo Ceci 18°), ma anche il Campionato del Mondo Cross Country 2012 e altri eventi importanti quali il Dos Sertoes in Brasile, la Baja California (compatibilmente con il calendario delle nostre attività) e il Merzouga Rally come preparazione e affinamento in vista della Dakar 2013”.
 
Come è nata la passione per questo sport?  “Sono un endurista e ho avuto la fortuna di fare tanti viaggi con Fabrizio Meoni in Africa, una grande persona oltre a un pilota eccezionale. Questo progetto è anche ispirato all’etica sportiva di Fabrizio. Non solo, vogliamo offrire la possibilità a giovani piloti di esprimersi, di crescere. Crediamo nel risultato sportivo quale conseguenza del talento espresso attraverso il duro lavoro, l’umiltà e la passione”.
 
Quali sono i programmi relativi al team di Enduro?  “A Novembre abbiamo deciso di impegnarci anche nell’Enduro puntando soprattutto sui giovani, ingaggiando Tomas Oldrati, Jonathan Manzi e Edoardo D’Ambrosio per il Campionato del Mondo di Enduro e quello Italiano, Massimo Mutti farà invece solo il Campionato italiano. Compatibilmente con gli impegni del Mondiale Rally vedremo anche Botturi in qualche gara del Campionato Italiano. Il team è guidato da Alessandro Bellometti, grande conoscitore e campione di questa disciplina. Così come nel Rally anche nell’Enduro andremo a realizzare una moto innovativa e all’avanguardia”.
 
Il Progetto industriale  “Il programma sportivo è legato alla costruzione delle nostre moto. Il primo test dell’intera struttura ha avuto come teatro il Merzouga Rally, ai primi di novembre. Ceci e Viladoms lo hanno concluso, rispettivamente, al secondo e terzo posto, con una vittoria di tappa ciascuno. In Marocco abbiamo testato varie soluzioni della nuova moto. Lo sviluppo continua secondo i tempi previsti presso il nostro reparto racing a Milano, un loft di 650 metri quadrati con altri 5.000 a disposizione, dove lavorano designer, progettisti e meccanici. Puntiamo sul design italiano, l’affidabilità del motore, la qualità esecutiva e componentistica e sul costante know how derivante dalle corse”.
 
Quando vedremo la nuova moto da Rally?  “Il progetto è ancora avvolto da assoluta riservatezza, posso solo anticipare che puntiamo a un prodotto di alta qualità con un motore potente e affidabile, una ciclistica molto stabile con un telaio in traliccio d’acciaio. Vogliamo diventare un team e una moto di riferimento, capace di sfidare i marchi affermati. Tutto il team, costituito da oltre 40 persone è animato da grande passione e amore per la sfida. Siamo molto uniti nel raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Secondo i nostri piani la moto dovrebbe essere pronta ad aprile”. 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: Renato Ferrari in sella e insieme al team Bordone Ferrari.