L’aria di Marcheno
di Erregi

Molte le critiche all’Amministrazione per i costi della rilevazione delle polveri sottili installato per 10 giorni a Marcheno e costato 8000 euro, senza però dare risultati significativi

Il rilevaotre di PM10 e simili posizionato a Marcheno dal 3 al 13 dello scorso maggio, non ha dato i risultati sperati. O meglio, ha dato risultati, ma questi non sono né completi né attendibili: troppo pochi i giorni di rilevazioni per farsi un quadro completo della situazione.

I dati, in effetti dipingono Marcheno come un paesino assolutamente al di sotto dei valori d’allarme, anche perché o dati vengono diluiti nell’arco di tutti i dieci giorni, quando in realtà rientra nei comuni dell’area critica, specie per le emissioni causate dal traffico veicolare, dalle industrie e dagli impianti termici.

I marchenesi si chiedono, quindi, perché siano stati spesi tutti quei soldi per uno strumento che, in conclusione, non ha permesso di creare un quadro reale della situazione. Ma effettivamente, nemmeno l’Amministrazione credeva che tutti quei soldi fossero stati spesi male.

A priori, posizionare il rilevatore era sembrata una spesa giustificata, dato che in gioco c’è la qualità dell’aria che la cittadinanza respira, ma a posteriori, non è certo stato l’affare del secolo. Nel frattempo Marcheno prende in considerazione la possibilità di rilevatori più economici per uno studio più approfondito.

Questi rilevatori sono detti “passivi” e somigliano a fialette; servono anch’essi per il rilevamento dei dati, ma il campione è istantaneo e si potrebbe utilizzare in diverse ore del giorno e zone del paese per controllare gli scarichi delle industrie, che sono le sorvegliate numero uno.