Non vi scusiamo per il disagio
di Erregi

Cancellato un treno, questa mattina, nonostante la fine dello sciopero dei trasporti fosse prevista per le 21 di ieri. Ma i pendolari bresciani non ci stanno

Il treno regionale veloce dello ore 8.35 che Milano-Venezia Santa Lucia, stamane è stato cancellato e, per l’ennesima volta, i pendolari bresciani, hanno dovuto subire l’inefficienza di Trenitalia, che però, di norma, dovrebbe poter offrire un treno alternativo all’utenza, in casi come questo.

Ma non è stato così, le circa cinquanta persone che stamattina si sono viste impossibilitate a recarsi al lavoro o in università, non avevano grandi alternative. Nasce così una protesta, i pendolari fanno gruppo e salgono sull’Eurostar delle 8.53, decisi, questa volta, a non arrivare in ritardo e a non rimandare i propri impegni a causa della scarsa organizzazione dei trasporti.

L’alternativa offerta da Trenitalia, ovvero il primo treno disponibile per quella tratta, sarebbe stato alle 12.35, scelta inaccettabile per chi, giustamente, viaggia per raggiungere il luogo di lavoro o per gli studenti con frequenza obbligatoria ai corsi, che fanno vita da pendolare per raggiungere atenei anche molto lontani da Brescia.

Compatti e uniti dalla comune esasperazione per una situazione che, più di una volta, ha sfiorato il ridicolo, i protestanti si sono rifiutati di pagare la differenza di biglietto, quando, una volta giunti alla stazione di Vicenza, un controllore li ha fatti scendere dal treno e ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Tempestivo l’intervento di Carabinieri in borghese, ma anche sotto minaccia di essere penalmente perseguiti, studenti e lavoratori si sono rifiutati di pagare la tassa di supplemento, dato che il regionale costa 9.65 euro, mentre l’Eurostar 24 e, soprattutto, dato che è stata l’incompetenza dell’azienda che eroga il servizio a costringerli a prendere quel treno, per poter andare a lavorare.

La soluzione è arrivata per una coincidenza: c’era un altro treno in ritardo (stranamente!) in arrivo a Vicenza da Verona, sul quale i protestanti sono potuti salire, senza dover pagare nulla e che ha permesso loro di giungere in orario alle loro destinazioni.

 Nonostante il lieto fine, la rabbia è tanta, specie perché i pendolari sopportano l’inefficienza di questo servizio da anni, senza che la situazione giunga mai ad un vero miglioramento e senza che nemmeno le prospettive migliorino.

In questo caso, l’unione dei protestanti si è tradotta in successo e i diritti di chi viaggia, hanno prevalso, ma in quanti altri casi questo non succede e non si può far altro che pagare il supplemento o arrivare in ritardo ed annullare appuntamenti magari importanti? E Trenitalia che fa? Si scusa per il disagio, ma stamattina le scuse non sono state accettate, ed era ora!