Gli studenti e il progetto «disAbilità»
di Andrea Alesci

Si è conclusa ieri, martedì 22 novembre, la due giorni organizzata da Csv e istituto "Primo Levi" di Sarezzo sul mondo di disabili e volontariato. Fra le testimonianze l'atleta paralimpica Pamela Novaglio, le storia di Cinzia Rossetti e del bergamassco Mauro Bernardi

Da un incontro può sempre nascere qualcosa, per piccola che sia. Questo il senso della manifestazione “disAbilità” che ha visto protagonisti lunedì e martedì gli studenti dell’istituto “Primo Levi” di Sarezzo. Un incontro di esperienze promosso da Provincia, Csv e alcune delle numersoe associazioni di volontariato bresciana perché i giovani siano la risorsa per proiettare nuove azioni nel futuro.
 
A parlare dal palco, introdotti dal giornalista di Radiovera Luca Riva, vari ospiti tra cui Camilla Bolzoli (Commissione Disabilità dell’Università di Brescia), che ha posto l’attenzione su due grandi principi dell’ordinamento italiano: uguaglianza e solidarietà. “Con atti di volontariato – ha sottolineato Camilla Bolzoli – possiamo attivarci per rimuovere ostacoli che stanno sul cammino delle persone, aiutandole così a vivere pienamente la propria vita”.
 
Una mattinata proseguita all’insegna delle testimonianze con Pamela Novaglio, 41enne di Sarezzo, che in una caduta sugli sci in Maniva perse l’uso del braccio sinistro. “Da quel giorno del 1996 – ha detto Pamela – ho cercato un’associazione che facesse sport e l’ho trovata nella Polisportiva Disabili Valcamonica: mi sono dedicata al fondo, partecipando poi alle Paraolimpiadi di Torino e Vancouver, e ora sognando Sochi 2014 e Londra 2012 (nel tiro a segno). Per questo le sfide sportive, disabile o meno, continui a viverle intensamente”.
 
Una testimonianza forte come quella del bergamasco Mauro Bernardi, 34enne ex camionista e fra pochi mesi primo maestro di sci disabile al mondo. “Avevo sempre avuto la sensazione di essere invulnerabile, invece basta un secondo per cambiarti la vita. La mia è cambiata in meglio. Erano volontari quelli che quel giorno del 2005 hanno impiegato un’ora e mezzo per tirarmi fuori dalla cabina del camion. Erano volontari quelli che mi hanno assistito nell’anno che ho trascorso in ospedale, imboccandomi, assistendomi e leggendomi il giornale. E quando sono uscito, non potendo più guidare un camion, ho fatto una patente ‘B’ speciale e cominciato ad aiutare un’associazione che doveva portare in giro persone in carrozzina: ecco che mi ritrovavo io disabile ad aiutare altri disabili. Poi, l’approccio con la Polisportiva Disabili Valcamonica e la decisione di entrare nel mondo dello sci, presentando un progetto a San Marino per l’insegnamento dello sci ai disabili, la spiegazione del progetto a una riunione di maestri normodotati in Austria, l’Italia che è tornata a crederci e la redazione di un testo normativo. Soprattutto la forza perché ognuno possa sentirsi utile e lasciare un segno”.
 
Infine, prima di alcuni laboratori per i ragaziz, è stata la volta di Cinzia Rossetti, 38enne di Botticino, affetta da tetraparesi statica dalla nascita. “Grazie alla mia famiglia – ha spiegato Cinzia – ho raggiunto traguardi importanti come la laurea, però, dovevo sempre adattarmi agli altri e per questo spero che lo Stato (vedi legge 162/98) offra gli strumenti per portare avanti un progetto individualizzato. Io ho i miei pregi, i miei difetti e le mie disabilità come tutti. E lo scorso giugno ho avviato il progetto ‘La diversità è di moda’, insieme al fotografo Paolo Ranzani e all’agenzia ‘Fashion Team’ di Torino per far sfilare normalmente modelle disabili, per scardinare i pregiudizi della gente, che quando sente parlare di ‘donna disabile’, rivolge subito gli occhi all’aggettivo e non alla femminilità propria di ogni donna”.
 
Un progetto poi concretizzatosi in una mostra fotografica "La femminilità è donna" allestita lo scorso ottobre presso il Museo Santa Giulia di Brescia, patrocinata dal Comune di Brescia e potendo contare anche sulla collaborazione dei soci fondatori dell’associazione di promozione sociale "Cinzia per Botticino", che si sono impegnati nella raccolta fondi e in una campagna di sensibilizzazione al tema della sensualità della donna disabile con il già detto convegno "La diversità è di moda", dibattito sul tema delle modelle disabili. 
 
Segni che il senso del volontariato nei suoi vari aspetti è connaturato alla cultura italiana e bresciana in particolare, e che lunedì 28 novembre troverà spazio anche presso l’istituto “Vincenzo Capirola” di Leno, perché i giovani siano la risorsa per proiettare nuove azioni nel futuro. 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: un momento della mattinata di lunedì 21 novembre nell'aula magna dell'istituto "Primo Levi", l'atleta saretina Pamela Novaglio, il bergamasco Mauro Bernardi, Cinzia Rossetti in una scatto del fotografo Paolo Ranzani.