Il «Primo Levi» e Scuola 21
di Andrea Alesci

Con l'anno nuovo cominciato da un un mese è partito anche il progetto ambientale sul fiume Mella che coinvolge due seconde a indirizzo economico-marketing. Il progetto è biennale ed è finanziato in parte da Fondazione Cariplo

Quando la scuola diventa un vero e proprio laboratorio, allora assolve al compito decisivo di mettere le conoscenze al servizio delle competenze per creare cittadini consapevoli. Questo il senso del progetto “Scuola 21”, che l’istituto saretino Primo Levi ha cominciato a mettere in campo.
 
“Le direttive del Ministero sono di lavorare in cooperazione – dicono le professoresse Lucia Rossi e Maria Concetta Puglia, coordinatrici del progetto –, fornendo strumenti agli studenti per conoscere il tessuto territoriale e risolvere i problemi che si presentano. Abbiamo giàstipulato accordi con Comunità montana, Asvt, Provincia e Regione, oltre a una già sperimentata collaborazione con la cooperativa Cauto, con la quale abbiamo portato avanti già dall'anno scorso un progetto sulla raccolta differenziata (‘Si può fare’). La Fondazione Cariplo ha emesso un bando con varie tematiche – continuano le due insegnanti – e noi siamo stati scelti per il progetto ambientale. Oggetto della ricerca è il fiume Mella, bene prezioso e troppo spesso dimenticato, tanto da essere diventato negli anni uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Europa”.
 
Un progetto con cui la scuola esce dalla scuola per instaurare legami e gettare sguardi sul futuro, lavorando in équipe e mettendo in atto la valenza etica dell’insegnante. “Scuola 21 – ricordano Rossi e Puglia – richiama il XXI secolo nel quale siamo da poco entrati e nel nostro caso ha per titolo ‘Le acque della Bassa Valtrompia. Una realtà migliorabile’. Vogliamo valorizzare la qualità ambientale dei territori, così abbiamo scelto una realtà vicina e monitorabile per analizzare gli usi delle acque a livello industriale, le spese legate al suo utilizzo, gli adeguamenti normativi, il grado di sensibilizzazione delle industrie (certificazioni) e la loro virtuosità. Non mancheranno occasioni per conoscere la storia della Valtrompia: dove ha origine la sua formazione di stampo industriale, perché è così fortemente abitata, con riflessioni antropologiche che entrano nel progetto”.
 
Sostenuto da Cariplo con 25mila euro (kit per l’analisi delle acque, fotocamere, lavagne multimediali, fondi per gli spostamenti), il progetto è diluito su due anni e vi parteciperanno due classi seconde a indirizzo economico-marketing, avendo così il tempo necessario perché le conoscenze si sedimentino. "Creeremo anche un blog – concludono Lucia Rossi e Maria Puglia – e alla fine vorremmo arrivare all’elaborazione di un’idea finale da parte dei ragazzi”.