La legionella e la malattia dei legionari
di Raffaella Bertuzzi

E' sempre più facile contrarre la malattia chiamata legionellosi. Malattia infettiva che infatti tende a colpire sempre più individui.


Dalla fine degli anni settanta, quando fu riconosciuta e descritta per la prima volta, la legionellosi ha assunto un ruolo via via crescente andandosi a collocare tra le malatie infettive emergenti presenti nel nostro Paese, con tendenza all’incremento del numero dei casi, anche in relazione al miglioramento degli strumenti diagnostici disponibili.
 
Aumento riconducibile alle aumentate probabilità di incontro con l’agente eziologico per l’incremento del turismo, della frequentazione dei centri – benessere e per la sempre più diffusa installazione di impiandi di condizionamento centralizzati negli ambienti ad uso collettivo, dotati di torri di raffreddamento e/o condensatori evaporativi. 
 
Le”Legionelle” sono ampiamente diffuse in natura, dove si trovano principalmente associate alla presenza di acqua, da qui possono colonizzare gli ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici di singoli edifici, impianti di climatizzazione, piscine, fontane, ecc…) che si pensa agiscano come aplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana, specialmente per le persone portatrici di fattori di rischio (età >40 anni, sesso maschile, fumo, presenza di patologie croniche con e senza immunodeficienza associata).
 
La malattia dei legionari è una forma di polmonite causata dal batterio Legionella pneumophila e altri batteri ad esso correlati.
Una forma meno grave della malattia è costituita da un’infezione respiratoria, nota come febbre di Pontiac.
Normalmente, la malattia dei legionari si contrae inalando piccole gocce di acqua (aerosol) contaminate dalla legionella.
 
Tuttavia, la maggior parte delle persone esposte alla legionella non contrae la malattia e non esistono documenti attestanti la trasmissione della malattia da persona a persona.
Alcuni individui, come le persone al di sopra dei 45 anni, i fumatori, i grandi bevitori, le persone affette da malattie croniche delle vie aeree o dei reni e i soggetti colpiti da immunosoppressione sono maggiormente esposti al rischio di contrarre la malattia dei legionari. 
 
La malattia dei legionari non colpisce solo il vasto pubblico costituito, ad esempio, da alcuni viaggiatori che alloggiano in hotel, ma anche i lavoratori, specialmente i tecnici addetti alla manutenzione dei sistemi di condizionamento dell’aria o di fornitura di acqua.
È stato dimostrato che l’esposizione alla legionella può riguardare anche i lavoratori operanti in luoghi in cui sono presenti macchine di atomizzazione, nonché dentisti, operai di impianti petroliferi e a gas in mare aperto, saldatori, addetti ai servizi di autolavaggio, minatori, operatori sanitari, operai di impianti preposti al trattamento delle acque di scarico in diverse industrie, ad esempio fabbriche per la produzione di pasta e di carta.
 
Condizioni ideali per lo sviluppo della legionella:
- temperatura dell’acqua compresa tra i 20 e i 45_°C;
- ristagno o scarso ricambio di acqua;
- elevata concentrazione di microbi, compresi alghe, amebe;
- mucillagini e altri batteri;
- presenza di biofilm, incrostazioni, sedimenti, melma, ruggine o altre materie organiche;
- materiali di impianti idraulici degradati, come raccordi di gomma, che possono fornire sostanze nutritive per aumentare lo sviluppo di batteri.
 
Sistemi che favoriscono il rischio di esposizione alla legionella:
- sistemi idraulici che comprendono una torre di raffreddamento;
- sistemi idraulici che comprendono un condensatore di evaporazione;
- sistemi idraulici di acqua calda e fredda;
- piscine termali (note anche come vasche idromassaggio, tinozze scandinave e vasche termali);
- umidificatori e sistemi di atomizzazione dell’acqua;
- linee idrauliche per poltrone per dentisti;
- vasche di aerazione in impianti di trattamento biologico e impianti preposti al trattamento delle acque di scarico industriali;
- macchine per la purificazione di acqua ad alta pressione;
- altri impianti e sistemi contenenti acqua che possono superare una temperatura di 20_°C ed emettere spray o aerosol.
 
La pulizia e la manutenzione dei sistemi summenzionati sono associate al rischio di esposizione alla legionella.
 
Controllo dei rischi legati alla legionella
Solitamente, il controllo dei rischi derivanti dall’esposizione alla legionella avviene attraverso misure che impediscono la proliferazione dei batteri nel sistema, nonché attraverso la riduzione dell’esposizione a goccioline di acqua e ad aerosol.
 
Le misure di precauzione prevedono di:
- controllare l’emissione degli spruzzi di acqua;
- evitare temperature di acqua comprese tra i 20 e i 45 °C;
- evitare il ristagno di acqua che possa favorire lo sviluppo di biofilm;
- evitare l’utilizzo di materiali che ospitano batteri e altri microrganismi o forniscono sostanze nutritive per lo sviluppo di microbi;
- mantenere la pulizia del sistema e dell’acqua al suo interno.
 
Infine, è possibile che il personale addetto alla manutenzione debba utilizzare attrezzature per la protezione personale (come, ad esempio, i respiratori).
 
Dott.  Raffaella Bertuzzi
Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
via Roma, 4 – 25027  Quinzano d/O  -  Bs 
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