Assistenza a Casa, ma con meno risorse
di Flavia Bolis - Giornale di Brescia

È Caino il Comune della Comunità montana che ha percentualmente il minor numero di anziani, mentre Irma è quello che detiene la quota più alta.

 
Su 155 abitanti, a Irma, 35 sono ultra 65enni, pari al 23 per cento, mentre 9 sono i bambini fra zero e sei anni, 12 quelli fino a 15 anni.
A Caino la percentuale degli anziani si attesta a quota 13 per cento, mentre dei 2.064 abitanti ben 357 sono i cittadini in età compresa fra zero e quattordici anni.
Per quanto riguarda il resto della valle del Mella la percentuale oscilla fra il 15 e il 21 per cento.
Ad eccezione di Lodrino, dove la quota di popolazione anziana è del 15 per cento, nel resto dei Comuni dell'alta valle la percentuale si attesta, punto più punto meno, attorno ai 20 punti percentuali. 
 
È una situazione demografica, questa, a cui la Comunità montana guarda con grande attenzione e per la quale ha avviato già da qualche anno una politica diffusa di assistenza domiciliare associata che arriva laddove l'ente locale da solo non potrebbe per oggettive limitazioni: ancora di più, sottolineano gli amministratori, in questi momenti di grave difficoltà.
 
«Noi - dice in proposito l'assessore alle Politiche sociali Andrea Porteri - anche guardando a questi numeri stiamo lavorando a tutto campo affinché siano al primo posto la permanenza nel contesto familiare d'origine e il mantenimento di una vita di relazione attiva attraverso il sostegno alla domiciliarità dell'anziano. Guardiamo con particolare attenzione - prosegue - alla non autosufficienza anche mediante il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare in orario serale e festivo». 
 
Per la Comunità montana, in questo caso, è strategica l'integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari allo scopo di assicurare e qualificare l'offerta in rete attraverso il perseguimento di una effettiva integrazione socio-sanitaria mediante l'individuazione di interconnessioni e strumenti di lavoro: insomma, indispensabile è la creazione di una rete solidale che sia realmente presente laddove vi è un bisogno. 
 
Per questo l'ente comunitario trumplino si propone come realtà capofila nel nuovo Piano di zona, mentre assegna a Civitas, la partecipata della Comunità e dei singoli Comuni, il ruolo di braccio operativo pure con un occhio alla diminuzione delle risorse.
Queste ultime per il prossimo anno, secondo le previsioni, dovrebbero attestarsi attorno ai due milioni di euro, cioè quasi 900.000 euro in meno rispetto, per esempio, al 2009. 
 
Una perdita secca per l'ente comunitario, che però non deve trasformarsi in una diminuzione della qualità del servizio, soprattutto per i Comuni più piccoli, ma non solo per quelli.
L'obiettivo principale rimane la garanzia di pari opportunità di accesso ai servizi, «un obiettivo - specifica l'assessore Porteri - che abbiamo sempre perseguito e raggiunto. Fin dal 2001, anno dal quale il nostro ente ha in capo la gestione dei servizi sociali affidata dai Comuni».
 
Flavia Bolis